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Mercato auto europeo in flessione, elettriche in crescita

- di: Bruno Legni
 
Mercato auto europeo in flessione, elettriche in crescita
Il mercato precipita del 5 % a giugno, Stellantis in calo, brillano le elettriche grazie agli incentivi pubblici.

Il mercato europeo in rosso

Il mese di giugno 2025 ha segnato un forte calo per il mercato automobilistico europeo: le immatricolazioni totali, inclusi UE, Regno Unito ed EFTA, sono scese a 1.243.732 veicoli, registrando un decremento del 5,1 % rispetto a giugno 2024. In particolare, nei soli paesi UE la caduta supera il 7 % su base annua.

Nel primo semestre 2025 le immatricolazioni sono diminuite del 1,9 % sullo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le auto full electric (BEV) hanno raggiunto una quota del 15,6 % nel mercato UE, in forte aumento rispetto al 12,5 % di H1 2024.

I mercati nazionali: vincitori e perdenti

Tra i principali mercati europei, Spagna (+15,2 %) e Regno Unito (+6,7 %) mostrano performance positive. Al contrario Francia (-6,7 %), Germania (-13,8 %) e Italia (-17,4 %) sprofondano, confermando una tendenza negativa diffusa.

Stellantis e Tesla: vendite in contrazione

Stellantis

Nel solo giugno 2025 Stellantis ha venduto 180.907 auto, con una perdita del 12,3 % rispetto a giugno 2024, riducendo la propria quota di mercato dal 15,7 % al 14,5 %. Il semestre evidenzia un calo del 9,1 %, con la quota che passa dal 16,7 % al 15,3 %.

Tesla

Tesla subisce una frenata severa: le immatricolazioni europee nei primi sei mesi del 2025 scendono da 165.000 a circa 110.000 unità, una contrazione del 33 %. Solo a giugno la flessione supera il 20 %, con una quota di mercato decrecente, scesa al 1,6 % dalla precedente quota del 2,4 %.

La perdita è ancora più marcata su base UE: -45,2 % nei primi cinque mesi del 2025 e market share crollata al 0,9 %.

La crisi è attribuita all’aumento della concorrenza, soprattutto da parte dei produttori cinesi come BYD, e a un crescente scetticismo sul brand legato alle dichiarazioni politiche del CEO Elon Musk.

Le BEV nel semestre: crescita costante

Nei primi sei mesi del 2025 le vetture elettriche pure (BEV) hanno registrato vendite per 869.271 unità, con una quota di mercato del 15,6 % nell’UE. Questo risultato riflette incentivi pubblici particolarmente generosi, soprattutto in Germania, Paesi Bassi e Belgio, che insieme hanno assorbito circa il 60 % delle BEV immatricolate nel semestre.

Opinioni del settore: tra allarme e richieste di intervento

Roberto Vavassori (Anfia) parla di grave sottovalutazione politica del momento: “Il settore automotive europeo sta affrontando una situazione di estrema difficoltà che Commissione e Europarlamento non colgono nella sua drammaticità.

Gian Primo Quagliano (Centro Studi Promotor) aggiunge: “Con la conferma degli attuali assetti nella guida dell’Unione Europea viene meno... la possibilità di un ammorbidimento nella politica comunitaria per l’auto...”.

Unrae sollecita una risposta collettiva: “Mobilitazione per sostenere la domanda orientando risorse disponibili”.

Il quadro macro: vincoli, dazi, ma anche opportunità

Le tensioni commerciali tra USA ed Europa e la minaccia di dazi del 15 % su merci comunitarie sono fattori di pressione sul settore, insieme a normative ambientali sempre più stringenti. Nonostante il rallentamento, un’analisi di inizio 2025 indicava un’ondata di oltre 160 nuovi modelli EV per l’anno e una possibile crescita del 40 % del segmento BEV in Occidente.

Tuttavia, i costi per carbon credits, gli incentivi, e la pressione competitiva mettono a rischio i margini delle case auto tradizionali.

Il mercato europeo continua a perdere terreno

Nonostante la crescita delle auto elettriche, il mercato europeo continua a perdere terreno: vendite in calo, oscillazioni politiche, e una concorrenza crescente—cinese e interna—rendono lo scenario incerto. Le istituzioni restano in attesa: servono interventi tempestivi per rilanciare la domanda e accompagnare la transizione.

Le firme del settore parlano di urgenza e necessità di strategie collettive chiare: l’industria automobilistica europea ha bisogno di decisioni forti, non di esitazioni.

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