Caldo africano sull’Italia: bollini arancioni in aumento e allerta incendi in Sardegna

L’Italia è entrata nel vivo di una nuova e intensa ondata di caldo africano. Da oggi, sette città si trovano in stato di bollino arancione per l’allerta caldo, tra cui Bologna, Firenze e Torino. Ma la situazione è destinata a peggiorare già da domani, quando saliranno a 13 le città segnalate come ad alto rischio per le alte temperature secondo il bollettino quotidiano emesso dal Ministero della Salute.

Caldo africano sull’Italia: bollini arancioni in aumento e allerta incendi in Sardegna

L’indicatore del bollino arancione viene attribuito quando le condizioni meteorologiche sono tali da rappresentare un rischio per la salute soprattutto per le fasce più vulnerabili, come anziani, bambini, persone con patologie croniche. Il bollettino del Ministero della Salute, aggiornato ogni giorno, ha registrato un aumento costante della pressione termica su quasi tutto il territorio nazionale. Le uniche città che domani resteranno in “zona verde”, cioè senza rischio sanitario, saranno Genova e Venezia, mentre il resto del Paese si appresta a vivere un fine giugno rovente.

Temperature record e rischio incendi in Sardegna
Tra le zone più colpite c’è la Sardegna, dove l’innalzamento delle temperature non solo supera i 40 gradi in diverse aree interne, ma ha già fatto scattare l’allerta per il rischio incendi. Le autorità regionali hanno diramato un avviso di pericolo elevato per vaste zone dell’isola, invitando alla massima prudenza in caso di spostamenti, attività agricole e soggiorni nelle aree rurali. Il caldo secco, combinato ai venti di maestrale attesi nelle prossime ore, potrebbe aggravare il quadro, facilitando l’innesco e la propagazione di focolai.

Le raccomandazioni delle autorità sanitarie
Il Ministero della Salute e la Protezione Civile hanno rilanciato le raccomandazioni già note: evitare di uscire nelle ore centrali del giorno, bere frequentemente, consumare pasti leggeri, proteggere adeguatamente bambini e anziani. Particolare attenzione è rivolta alle grandi città, dove l’effetto “isola di calore urbana” amplifica ulteriormente le temperature percepite, con il rischio di colpi di calore e disidratazione. Sono in allerta anche i servizi sanitari territoriali e le strutture di accoglienza per i senza fissa dimora.

Un’estate che inizia in salita
Questa prima ondata di caldo potrebbe essere solo l’inizio di una stagione estiva più lunga e intensa della norma. I modelli meteorologici stagionali indicano un’anomalia positiva sulle temperature di giugno, luglio e agosto, con un’estensione delle fasi di alta pressione e una frequente risalita di masse d’aria dal Nord Africa. Una condizione che rende particolarmente urgente l’attivazione di tutti i piani di prevenzione, soprattutto nelle aree metropolitane e nei territori più esposti al rischio idro-climatico.