Buon capo/danno a tutti!

- di: Barbara Leone
 
Quando le tradizioni sono stupide, primitive e dannose vanno colpite e affondate. In questa battaglia navale all’insegna della civiltà c’è, purtroppo, l’imbarazzo della scelta. Perché sono ancora moltissime le tradizioni che, seppur anacronistiche e cruente, vengono perpetrate dall’umana stoltezza. Tra le tante, i cosiddetti botti di Capodanno. Una tradizione solo apparentemente goliardica e innocua, che ogni anno fa saltare mani, occhi e che puntualmente terrorizza e molto spesso uccide migliaia e migliaia di animali. Ma nonostante tutto, si rinnova ogni anno e per di più andando ben oltre la sola notte di San Silvestro. E dire che non ci vuole il cervello di Einstein per capire che oramai è roba da cavernicoli, oltre ad essere uno spreco infinito di danaro. E così, con ostinata e cieca ottusità, ogni 31 dicembre viene messo in scena quest’assurdo ed obsoleto rito dell’arroganza.

Botti di Capodanno, le conseguenze per la salute

Perché i botti a Capodanno questo sono: la spavalda manifestazione dell’arroganza dell’uomo, che come sempre si sente padrone dell’universo ed in questo caso lo tiranneggia gridando tutta la sua (im)potenza. Una prepotenza inutile e sguaiata, caratterizzata dal frastuono di quelle deflagrazioni che in tanti e tanti Paesi del mondo (non solo in Ucraina) fanno sobbalzare il cuore. Qui no. I pecoroni si divertono, con esplosioni la cui entità è direttamente proporzionale alla stupidità del deflagratore di turno. Più sono idioti, e più il botto pare una bomba. Per non parlare di chi spara con pistole e fucili, ma lì evidentemente il cervello ha fatto boom alla nascita. Poi si piange il morto, o il dito mozzato. Perdonatemi, però, se non provo compassione alcuna per chi è artefice, o anche solo complice, di tale e tanta imbecillità. In tutta sincerità la compassione preferisco riservarla ai miei fratelli animali, che ancor oggi, Anno Domini 2022/2023, debbono ancora patire e pagare col terrore, e spesso con la vita stessa, questa criminosa e scellerata stupidità, magistralmente espressa con poderosi peti del cervello. Sicuramente anche quest’anno si conteranno i danni. Perché petardi e botti non saranno vietati in tutt’Italia, il che sarebbe poi un banale ed ovvio gesto di civiltà. Seppur vietati, poi, permane l’incongruenza di fondo, dal momento che vengono tranquillamente venduti senza controllo alcuno.

Quindi che senso ha vietarli, se poi si consente la vendita? Coerentemente, bisognerebbe metterli fuori legge e stop. Così è una battaglia persa. Perché a dispetto degli appelli e delle iniziative volte a sensibilizzare la gente, al popolo bue non importa un fico secco che i loro amatissimi botti rappresentino una minaccia per gli animali. E non solo per quelli domestici. Ma anche (e forse soprattutto) per quelli selvatici, che scappando senza controllo possono ferirsi gravemente e morire. Basti pensare agli uccelli, che per la paura si mettono a volare alla cieca anche per chilometri perdendo completamente l’orientamento. Tantissimi muoiono sbattendo violentemente contro ostacoli naturali o artificiali, e quelli che riescono a calmarsi e posarsi su un ramo lontano spesso muoiono assiderati non sapendo come tornare al loro riparo. Le gravose conseguenze sui nostri cani e gatti le conosciamo tutti, per esperienza diretta o indiretta che sia. Ad ogni scoppio, infatti, i nostri pelosetti (che, ricordiamolo, sono dotati di un udito molto più sviluppato rispetto al nostro) iniziano a tremare e ad ansimare, cercando disperatamente una via di fuga. Molti si perdono, ed altri purtroppo muoiono d’infarto. In pratica mentre gli intelligentoni se la spassano sparando trikketrakke a gogò, magari ubriachi, gli animali impazziscono di paura. Tutto molto divertente davvero! Qualche precauzione, però, possiamo prenderla per limitare i danni.

Botti di Capodanno: perché proteggere i nostri amici animali

La Lav, oltre a rivolgere un accorato appello a tutti affinchè rinuncino ai botti di fine anno, ha stilato una sorta di vademecum per preservarli il più possibile. Ecco i loro consigli. Non lasciate cani e gatti da soli e togliete tutti gli oggetti pericolosi. Non mostratevi troppo protettivi nei loro confronti, e soprattutto non guardateli negli occhi perchè intimorirli ulteriormente aumentando la loro paura. Evitate di lasciarli all'aperto: la paura fa compiere loro gesti imprevedibili come la fuga. Non teneteli legati alla catena (peraltro vietata), potrebbero strangolarsi. Non lasciateli sul balcone, perché potrebbero fare gesti inconsulti come gettarsi nel vuoto. Dotateli di medaglietta ed elementi identificativi vari. Se si nascondono in casa, non disturbateli: per loro è un luogo rifugio. Minimizzate il rumore accendendo radio o tv. Se avete un animale anziano, cardiopatico o particolarmente sensibile allo stress, chiedete preventivamente consiglio al veterinario. Se l’animale scompare denunciate lo smarrimento alla Polizia Municipale o al Servizio Veterinario della Asl, tappezzate la zona di volantini con descrizione, foto e numero di telefono, chiedete ai media locali di diffondere l’appello, informate le associazioni animaliste e zoofile e recatevi personalmente nei canili. Questo è ciò che possiamo fare per alleviare il prevedibile inferno di fuoco che anche quest’anno si consumerà sotto ai nostri occhi, e nelle orecchie dei nostri amici a quattrozampe. Arriverà, forse, il giorno in cui anche quest’inutile e barbara tradizione avrà fine. Nel frattempo, buon capo/danno a tutti!
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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