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Carburanti, calano i prezzi: benzina sotto 1,8 euro, diesel a 1,7 euro al litro

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Carburanti, calano i prezzi: benzina sotto 1,8 euro, diesel a 1,7 euro al litro

Per la prima volta dal 10 gennaio, il prezzo della benzina self service scende sotto la soglia psicologica di 1,8 euro al litro. Diesel in ribasso a 1,703 euro al litro. I fattori dietro il trend e le prospettive future.
Prosegue la discesa dei prezzi dei carburanti in Italia, con la benzina self service che registra un significativo calo, portandosi sotto 1,8 euro al litro per la prima volta dal 10 gennaio.

Carburanti, calano i prezzi: benzina sotto 1,8 euro, diesel a 1,7 euro al litro

Anche il diesel continua la sua tendenza al ribasso, attestandosi a 1,703 euro al litro. Una flessione che, sebbene ancora lontana dai livelli pre-pandemia, rappresenta un segnale positivo per consumatori e imprese in un contesto di persistente incertezza economica.

Prezzi in calo: i numeri del mercato
Secondo l’ultima rilevazione, il prezzo medio nazionale praticato per la benzina in modalità self service si è attestato a 1,798 euro al litro, in calo rispetto agli 1,807 euro della rilevazione del 6 marzo. Le compagnie petrolifere oscillano tra 1,786 e 1,813 euro al litro, mentre le pompe bianche (distributori senza marchio) si posizionano su una media di 1,790 euro.

Anche il gasolio segue la stessa tendenza: il prezzo medio praticato per il diesel in modalità self è di 1,703 euro al litro, in riduzione rispetto agli 1,714 euro della scorsa settimana. La forbice tra i vari distributori si mantiene contenuta, con valori che vanno da 1,695 a 1,715 euro per le compagnie, mentre le no logo propongono tariffe in media leggermente inferiori.

Fattori alla base del ribasso
Le dinamiche dei prezzi alla pompa sono influenzate da diversi elementi, tra cui l’andamento del prezzo del petrolio sui mercati internazionali, la dinamica del cambio euro/dollaro e le politiche fiscali del governo in materia di accise.

Negli ultimi mesi, il Brent ha registrato oscillazioni significative, passando dai picchi superiori agli 85 dollari al barile di inizio anno a valori più contenuti nelle ultime settimane. L’attuale quotazione del greggio, che si aggira intorno ai 82-83 dollari al barile, ha contribuito a determinare un allentamento della pressione sui prezzi dei carburanti, pur restando su livelli storicamente elevati.

Anche il tasso di cambio tra euro e dollaro gioca un ruolo determinante: una moneta europea più forte rispetto alla valuta americana rende meno costoso l'acquisto del petrolio, che viene scambiato prevalentemente in dollari. Tuttavia, le recenti decisioni della Banca Centrale Europea di mantenere un atteggiamento prudente sui tassi di interesse rendono incerto il futuro di questa variabile.

A incidere sulla discesa dei prezzi vi è anche una riduzione della domanda di carburante, sia per effetto della stagione invernale, che solitamente comporta una minore mobilità, sia per il crescente utilizzo di alternative di trasporto più sostenibili, come il trasporto pubblico e la mobilità elettrica.

Quali prospettive per i prossimi mesi?
Se il calo dei prezzi rappresenta una boccata d’ossigeno per automobilisti e imprese, le prospettive per i prossimi mesi rimangono incerte. L’evoluzione del conflitto in Medio Oriente e le tensioni geopolitiche internazionali potrebbero incidere sull’offerta di petrolio, determinando nuovi rialzi dei prezzi. Inoltre, l’avvicinarsi della stagione estiva e la conseguente ripresa della domanda di carburante potrebbero frenare il trend discendente attuale.

Un altro elemento da monitorare sarà l’atteggiamento del governo in merito alle accise. Il dibattito su una possibile riduzione strutturale della tassazione sui carburanti rimane aperto, ma per il momento l’esecutivo non sembra intenzionato a intervenire in modo deciso su questo fronte. La recente decisione di prorogare il taglio delle accise per il gasolio agricolo è un segnale positivo per il settore agroalimentare, ma non incide sui prezzi alla pompa per la generalità dei consumatori.

Impatto sull’economia e reazioni dei consumatori
La riduzione del costo dei carburanti ha un impatto diretto sul potere d’acquisto delle famiglie e sulla competitività delle imprese, in particolare quelle del settore dei trasporti e della logistica, per le quali il costo del carburante rappresenta una voce di spesa rilevante.

Tuttavia, i consumatori restano prudenti e, in molti casi, scettici riguardo alla durata di questo calo. "Ogni volta che i prezzi scendono, è solo per poco tempo. Poi aumentano di nuovo senza preavviso", commenta un automobilista presso un distributore di Roma. Un’opinione condivisa da molti, che temono che il ribasso sia solo temporaneo e che con l’arrivo della primavera si possa tornare sopra la soglia dei 1,8 euro per la benzina e 1,75 per il diesel.

Intanto, le associazioni dei consumatori continuano a monitorare la situazione e chiedono maggiore trasparenza nella formazione dei prezzi. "È fondamentale che i cittadini possano beneficiare di prezzi equi e che non ci siano speculazioni da parte delle compagnie petrolifere", afferma il presidente di una delle principali associazioni di tutela dei consumatori.

Calo dei prezzi
Il calo dei prezzi della benzina e del diesel rappresenta un segnale positivo in un contesto di tensioni economiche e geopolitiche. Tuttavia, la sostenibilità di questa riduzione nel medio termine dipenderà da molteplici fattori, tra cui l’andamento del mercato del petrolio, il tasso di cambio e le politiche fiscali del governo.

Per il momento, gli automobilisti possono approfittare di prezzi più bassi rispetto alle ultime settimane, ma con la consapevolezza che il mercato dei carburanti è soggetto a continue oscillazioni e che la volatilità rimane una costante con cui fare i conti.

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