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Rivolta a Marassi: detenuti in rivolta, agenti feriti

- di: Vittorio Massi
 
Rivolta a Marassi: detenuti in rivolta, agenti feriti
Caos nel carcere di Genova: 200 detenuti in sommossa, quattro agenti feriti e celle devastate.
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Un pomeriggio di fuoco nel carcere di Marassi
Il carcere di Marassi a Genova oggi è stato teatro di una violenta rivolta. Circa 200 detenuti hanno preso possesso della seconda sezione dell’istituto, devastando celle e aule scolastiche. Alcuni sono saliti sui tetti e sul camminamento delle mura di cinta. La protesta, durata circa un’ora, è stata sedata grazie all’intervento di oltre 100 agenti della Polizia Penitenziaria, molti dei quali provenienti da altre carceri liguri.

Le cause scatenanti
Secondo quanto riferito dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), la rivolta sarebbe nata da un regolamento di conti tra detenuti, in seguito alla “quasi tortura” di un giovane carcerato da parte di un gruppo. Il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha dichiarato che la rivolta è rientrata grazie all’intervento degli agenti, sottolineando che non vi sarebbero contusi tra i detenuti, ma ingenti danni al piano terra della seconda sezione. 

Il bilancio
Il bilancio dell’episodio è pesante: quattro agenti feriti, due dei quali trasportati all’ospedale Galliera, mentre gli altri due sono stati medicati sul posto. Diversi danni strutturali sono stati riportati in alcune celle, letteralmente devastate durante i disordini. 

Reazioni politiche e sindacali
La rivolta ha suscitato reazioni da parte dei sindacati della Polizia Penitenziaria e del mondo politico. Il segretario dell’Organizzazione sindacale di base della Polizia Penitenziaria (Osapp), Leo Beneduci, ha criticato le promesse non mantenute di riduzione delle rivolte carcerarie. Il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha evidenziato lo stato di degrado delle carceri italiane, sottolineando che, dopo l’entrata in vigore del decreto sicurezza, i disordini nelle carceri sono persino aumentati. 

Il decreto sicurezza
La rivolta di Marassi è avvenuta proprio nel giorno in cui il decreto sicurezza è stato approvato definitivamente dal Senato. Il provvedimento introduce 14 nuovi reati e 9 aggravanti, tra cui il reato di “rivolta” nei penitenziari, punibile con pene da 1 a 5 anni di carcere. Il decreto prevede anche l’inasprimento delle pene per chi commette violenze contro i pubblici ufficiali e l’uso delle bodycam da parte degli agenti di polizia. 

Le criticità del sistema penitenziario
La rivolta nel carcere di Marassi evidenzia le criticità del sistema penitenziario italiano, tra sovraffollamento e carenze strutturali. L’episodio solleva interrogativi sull’efficacia delle misure introdotte dal decreto sicurezza e sulla necessità di interventi strutturali per migliorare le condizioni delle carceri e garantire la sicurezza di detenuti e agenti.

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