Cei approva le iniziative di Milano e Orvieto: “Urgente una nuova presenza dei cattolici in politica”

- di: Bruno Coletta
 
La Conferenza Episcopale Italiana (Cei) ha lanciato un chiaro invito al mondo cattolico: tornare a incidere nella vita politica e sociale del Paese e dell’Europa. Al termine del Consiglio episcopale permanente, i vescovi hanno sottolineato la necessità di un rinnovato protagonismo dei cristiani, definendolo un segno di speranza in un’epoca di crescente disaffezione politica.
La partecipazione alla vita politica si è rarefatta, ma il Vangelo ha a che fare con la concretezza della vita”, hanno dichiarato i vescovi nella nota ufficiale. Particolare apprezzamento è stato espresso per le iniziative nate dalla Settimana Sociale di Trieste, evento che ha visto una grande adesione e che ha ispirato nuove esperienze, come le riunioni tenutesi a Milano e Orvieto.
Una Chiesa lontana dai partiti, ma vicina alla società

Nonostante il fermento, la Cei non intende promuovere un partito politico di ispirazione cattolica, come confermato dal segretario generale mons. Giuseppe Baturi:Non abbiamo un progetto politico-partitico, ma registriamo un desiderio di partecipazione da parte dei cattolici, molti dei quali sono già impegnati nella società”.
I vescovi vedono con favore ogni tentativo di dialogo tra cattolici, anche di diverse estrazioni politiche, evitando però di schierarsi su un fronte specifico. “Ce ne fossero altre dieci di queste esperienze, saremmo ancora più contenti. È un fermento che ci dà tanta speranza”, ha aggiunto Baturi.
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I giovani e la formazione: il futuro della politica cattolica
Un tema centrale per la Cei è la formazione delle nuove generazioni. L’obiettivo è preparare giovani cattolici a contribuire al bene comune attraverso un percorso radicato nella Dottrina sociale della Chiesa. Il cardinale Matteo Zuppi (nella foto), presidente della Cei, ha recentemente sottolineato l’importanza di “investire sui giovani per costruire una presenza cattolica che sia incisiva e concreta”.
Le iniziative emerse a Milano e Orvieto sono state citate come esempi di comunità in dialogo, impegnate a riportare i valori cristiani nel dibattito pubblico.
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Il nodo dell’autonomia differenziata
Tra le questioni che vedono i cattolici pronti a intervenire, c’è il tema dell’autonomia differenziata. Pur se il referendum proposto è stato giudicato inammissibile dalla Corte Costituzionale, la Cei richiama l’attenzione sulle implicazioni di un’eventuale riforma.
A noi interessa intervenire affinché siano rispettati i diritti costituzionali e garantite condizioni di vita dignitose su tutto il territorio”, ha affermato mons. Baturi, sottolineando la necessità di un equilibrio tra autonomia e solidarietà territoriale.
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Un invito alla speranza e al dialogo
La Cei non intende riproporre modelli del passato, come quello della Democrazia Cristiana, ma invita il mondo cattolico a riscoprire il proprio ruolo nel contribuire al bene comune. L’appello è chiaro: costruire una società più giusta attraverso il dialogo e la formazione, senza divisioni ideologiche.

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