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Centrodestra spaccato. Cosa è successo in Europa

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Centrodestra spaccato. Cosa è successo in Europa

Un voto destinato a pesare non solo a Bruxelles ma anche a Roma. La spaccatura tra i partiti della maggioranza di governo italiana si è manifestata in modo evidente al Parlamento europeo, dove Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno scelto tre strade diverse nel voto su due importanti relazioni riguardanti la politica estera e di difesa dell’Unione europea. Il testo approvato punta a rafforzare la cooperazione militare tra gli Stati membri, aumentare il sostegno all’Ucraina e sviluppare una difesa comune europea.

Centrodestra spaccato. Cosa è successo in Europa

Ma di fronte a questi obiettivi, l’Italia si è mostrata divisa: Forza Italia ha votato a favore, la Lega ha votato contro, e Fratelli d’Italia ha scelto l’astensione. Un voto che ha sollevato reazioni immediate e che ha aperto un nuovo fronte di tensione tra le forze politiche della coalizione guidata da Giorgia Meloni.

Difesa comune, sostegno all’Ucraina e addestramento civile: cosa prevedono le relazioni approvate

I testi approvati a Strasburgo contengono una visione ambiziosa per il futuro della difesa europea. Chiedono che l’Unione europea aumenti il proprio impegno a favore dell’Ucraina, fornendo non solo aiuti umanitari ma anche supporto militare, con l’obiettivo di permettere a Kyiv di resistere e di riconquistare la propria sovranità territoriale. Le relazioni chiedono inoltre di incrementare i bilanci per la difesa, favorire la cooperazione tra le industrie militari europee e mettere in campo una vera strategia continentale in materia di sicurezza. Una delle proposte più discusse riguarda l’addestramento della popolazione civile a reagire in caso di guerra o crisi, con esercitazioni, piani di evacuazione e campagne di informazione. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere le società europee più resilienti, rafforzando la consapevolezza pubblica sui rischi geopolitici. Pur essendo atti non vincolanti, le relazioni approvate rappresentano un segnale forte della volontà politica di Bruxelles di muoversi verso un’Europa della difesa.

Tensione nella maggioranza e accuse dall’opposizione: “La coalizione è divisa”

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il Movimento 5 Stelle ha immediatamente attaccato la maggioranza, evidenziando la mancanza di una linea comune su un tema così strategico. Gaetano Pedullà ha dichiarato che “la maggioranza non esiste più”, sottolineando come il voto a Strasburgo smentisca ogni tentativo di presentarsi uniti sui dossier internazionali. Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, ha giustificato l’astensione spiegando che alcune modifiche introdotte al testo finale lo hanno reso sbilanciato rispetto agli equilibri iniziali.

Ma il caso politico resta. Il fatto che i tre principali partiti di governo non riescano a convergere su un tema cruciale come la difesa comune e il sostegno all’Ucraina pone interrogativi anche sulla solidità dell’alleanza che regge il governo Meloni. In un momento in cui l’Unione europea guarda con crescente determinazione alla costruzione di una politica estera e di difesa comune, l’Italia mostra segni evidenti di disallineamento interno. Un segnale che potrebbe pesare anche nei futuri equilibri internazionali e, soprattutto, in vista delle elezioni europee.

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