Un anno astronomico esplosivo tra Lune record, pianeti giganti e aurore.
(Foto: un’eclissi).
Il cielo del 2026 non fa sconti e promette uno spettacolo continuo, ricco, quasi
teatrale. Dopo un periodo povero di grandi eventi, tornano finalmente le
eclissi, si moltiplicano le Lune piene, il Sole resta inquieto
e i pianeti giganti del Sistema solare si mostrano nelle condizioni migliori.
Un calendario che entusiasma astronomi e semplici curiosi.
Gennaio brillante: Superluna, stelle cadenti e comete
Il nuovo anno si apre subito con un colpo di scena. Il 3 gennaio 2026
la prima delle tre Superlune illumina il cielo: il nostro satellite,
più vicino alla Terra, appare più grande e luminoso del solito.
Nelle stesse ore sfrecciano le Quadrantidi, uno degli sciami meteorici
più intensi dell’anno. In condizioni ideali possono superare
le 50 meteore all’ora, anche se la Luna piena rischia di rubare loro la scena.
Il giorno dopo, 4 gennaio, riflettori puntati sulla cometa
24P/Schaumasse, che raggiunge la minima distanza dalla Terra.
Gli esperti segnalano una buona visibilità con piccoli telescopi,
da entrambi gli emisferi.
Poche settimane più tardi, il 20 gennaio, tocca alla cometa
C/2024 E1 (Wierzchos), osservabile però solo dall’emisfero australe.
Pioggia di stelle: le notti magiche del 2026
Nel corso dell’anno le occasioni per esprimere un desiderio non mancano.
Le Liridi raggiungono il picco tra il 22 e il 23 aprile,
le amatissime Perseidi dominano la notte del 12 agosto,
mentre le Geminidi chiudono l’anno con il massimo tra
13 e 14 dicembre, spesso considerate le più affidabili e spettacolari.
Il grande ritorno delle eclissi: quattro eventi globali
Il vero cuore astronomico del 2026 sono le quattro eclissi,
due di Sole e due di Luna, un numero che non si vedeva da tempo.
Il 17 febbraio va in scena un’eclissi anulare di Sole,
visibile soltanto dall’Antartide e dall’oceano Indiano meridionale.
Un evento raro, ma confinato in zone estreme del pianeta.
Il 3 marzo la Luna entra completamente nel cono d’ombra della Terra:
un’eclissi totale di Luna, osservabile da Americhe, Pacifico,
Australia e Asia orientale.
Il 12 agosto arriva l’evento più atteso: un’eclissi
totale di Sole visibile da Groenlandia, Islanda, Nord Atlantico
e Spagna settentrionale. L’Italia resta esclusa, come già accaduto
nell’aprile 2024.
La rivincita arriva all’alba del 28 agosto, quando anche dall’Italia
si potrà osservare un’eclissi parziale di Luna con il
93% del disco oscurato. Un fenomeno ben visibile anche dal resto
d’Europa, dall’Africa e dalle Americhe.
Un Sole ancora nervoso: aurore e tempeste magnetiche
Il 2026 cade nel pieno del ciclo solare numero 25,
una fase caratterizzata da intensa attività.
Brillamenti ed espulsioni di massa coronale aumentano la probabilità
di tempeste geomagnetiche.
Secondo i centri di monitoraggio solare europei e statunitensi
(dati aggiornati al dicembre 2025),
queste perturbazioni possono causare disturbi alle comunicazioni,
ma anche regalare aurore polari spettacolari,
talvolta visibili a latitudini insolitamente basse.
Pianeti protagonisti: il valzer delle opposizioni
Anche i pianeti giganti entrano in scena.
Il 10 gennaio Giove raggiunge l’opposizione ed è
nelle migliori condizioni osservative dell’anno.
Con un piccolo telescopio si distinguono chiaramente
le sue quattro lune principali.
Seguono Nettuno il 25 settembre, Saturno il 4 ottobre
e Urano il 25 novembre, tutti visibili per molte ore
nelle notti autunnali.
Tredici Lune piene e una Luna Blu
Il 2026 entra anche nella statistica lunare: le Lune piene saranno 13.
Il motivo è la presenza di una Luna Blu a maggio,
cioè la seconda Luna piena nello stesso mese.
Le altre due Superlune dell’anno arrivano il
24 novembre e il 24 dicembre,
quando la Luna piena illuminerà la vigilia di Natale,
chiudendo l’anno in modo scenografico.