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Il mago del Cremlino incanta il Lido: Jude Law in un Putin magnetico

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il mago del Cremlino incanta il Lido: Jude Law in un Putin magnetico
Il mago del Cremlino incanta il Lido: Jude Law in un Putin magnetico
Su quel red carpet di Venezia, la politica diventa spettacolo raccontando potere e manipolazione.

(Foto: Jude Law al Lido di Venezia).

Il giorno del mago al Lido: tra fascino e inquietudine

Al Lido la 82ª Mostra del Cinema di Venezia ha vissuto uno dei suoi momenti più attesi con la première di Il mago del Cremlino, diretto da Olivier Assayas, adattamento del romanzo di Giuliano da Empoli. Il film catapulta lo spettatore nella Russia post-sovietica, seguendo l’ascesa di Vladimir Putin attraverso gli occhi di Vadim Baranov, spin doctor fittizio.

Jude Law come Putin: sguardo magnetico, nessuna paura

Jude Law, elegante sul red carpet, racconta di non aver avuto timori nell’indossare i panni di Putin. “Non ho certo pensato a ripercussioni. Mi sono affidato alle mani di Olivier per raccontare senza polemiche un personaggio all’interno di una storia molto più grande”, ha detto Jude Law. L’attore ha spiegato la difficoltà di rendere un volto “opaco”: “Il volto pubblico che vediamo dà pochissimo. Ero in conflitto tra il rivelare poco e sentire molto”, ha aggiunto.

Assayas: la politica ormai è teatro del potere

Olivier Assayas chiarisce che il suo film non è un biopic, ma un affresco politico. “Parliamo delle derive della politica contemporanea, cinica, ingannevole, tossica”, ha spiegato il regista. La messa in scena lavora sul confine tra realtà e spettacolo: la manipolazione diventa linguaggio e il potere si fa regia.

Il cuore del film: Baranov, il manipolatore nell’ombra

Al centro della narrazione c’è Vadim Baranov, figura di finzione ispirata a laboratori reali della propaganda. Dalla retorica ai media, la sua traiettoria racconta la costruzione di un’autorità che si alimenta di consenso e paura. Accanto a lui, la presenza di Ksenia apre uno spiraglio emotivo e politico: una coscienza inquieta che misura i costi umani del potere.

Accoglienza al Lido: applausi e riflessioni forti

Il pubblico e la stampa hanno accolto il film con applausi prolungati, colpiti dal ritratto lucido e inquietante della macchina del potere. Non solo opera d’arte, ma specchio del presente, mentre in Europa la guerra riporta al centro il tema delle derive autoritarie e del controllo dell’informazione.

In concorso e attesa per la scelta del Leone d’oro

Il film è in gara per il Leone d’oro. Il verdetto della giuria è atteso per il 6 settembre 2025, data che potrebbe cristallizzare l’impatto di un’opera già al centro del dibattito.

Da Empoli al grande schermo: il viaggio di un romanzo al festival

Dal premio letterario alla platea internazionale: l’adattamento firmato da Assayas e Emmanuel Carrère rilegge il romanzo con una lente cinematografica che rafforza i personaggi e mette in campo una riflessione feroce su potere, propaganda e responsabilità individuale.

Una scossa politica

Il mago del Cremlino non è solo un film: è una scossa politica sull’acqua scura della laguna. Una riflessione necessaria su un potere che si traveste da spettacolo, con le sfumature scure di Putin incorniciate da un Jude Law tutt’altro che banale. Questa è Venezia: luogo di arte, ma anche osservatorio del presente.

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