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‘Vermiglio’ trionfa ai David: Germano miglior attore, Insolia miglior attrice protagonista

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
‘Vermiglio’ trionfa ai David: Germano miglior attore, Insolia miglior attrice protagonista

È Vermiglio di Maura Delpero il miglior film ai David di Donatello 2025. La regista italo-argentina, premiata anche per la miglior regia, firma una pellicola intensa e poetica che ha conquistato critica e giuria, aggiudicandosi complessivamente sette premi. Un trionfo che si inserisce in un’edizione storica per il cinema italiano, segnata dal record di riconoscimenti alle donne: tra questi, spiccano anche Gloria! e L’arte della gioia, che confermano il rinnovato protagonismo femminile nella scrittura e nella regia.

‘Vermiglio’ trionfa ai David: Germano miglior attore, Insolia miglior attrice protagonista

Maura Delpero si afferma come una delle voci più autorevoli del nuovo cinema italiano. Con Vermiglio, ha saputo raccontare con delicatezza e precisione un mondo intimo, fatto di silenzi e tensioni profonde, raccogliendo consensi trasversali. “Questo premio – ha dichiarato commossa – è un riconoscimento a tutte le donne che raccontano il mondo con occhi diversi, senza paura”.

Elio Germano: “Un palestinese ha la stessa dignità di un israeliano”
Sul palco è salito anche Elio Germano, che ha conquistato il suo sesto David di Donatello come miglior attore protagonista per Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre. Il suo discorso ha acceso la platea: “Dedico questo premio a tutte le persone che lottano per la parità di dignità, come è scritto nella nostra Costituzione. Una persona povera deve avere la stessa dignità di una persona ricca, un nero di un bianco, un italiano di uno straniero. E lasciatemi dire: un palestinese la stessa dignità di un israeliano”. Germano ha ringraziato il regista Segre e lo sceneggiatore Marco Pettenello, sottolineando quanto materiale ci fosse da studiare e raccontare per il ruolo.

Tecla Insolia premiata per 'L’arte della gioia'
La miglior attrice protagonista è Tecla Insolia per L’arte della gioia, diretta da Valeria Golino. Sul palco, visibilmente emozionata, ha dichiarato: “Valeria, sono diventata qualcosa che non sarei potuta essere se non fosse stato per te. Sei la regista dei sogni di ogni attrice e attore”. Insolia ha dedicato il premio “alle personalità scomode come Goliarda Sapienza, ai corpi liberi e non cancellati delle loro identità e alle terre libere”. Un riconoscimento che conferma il valore artistico e politico dell’opera della Golino, e la forza espressiva della giovane attrice.

Una serata segnata anche dalla musica e dall’impegno
Durante la cerimonia, Riccardo Cocciante ha interrotto e poi ripreso la sua esibizione, emozionando il pubblico con Era già tutto previsto, presente nella colonna sonora di Parthenope di Paolo Sorrentino. Non è mancata una riflessione amara: “Non abbiamo un premio per la musica in Italia. Stiamo distruggendo i cinema, i teatri, la letteratura. Bisogna farli rinascere”. Il suo appello ha chiuso una serata che ha celebrato non solo il cinema, ma anche il diritto a raccontare, creare e resistere.

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