Nei primi dieci mesi del 2025 le vendite dei discount alimentari hanno registrato un incremento del 3,5% in valore rispetto allo stesso periodo del 2024, una dinamica nettamente superiore al +0,8% rilevato per l’insieme delle vendite al dettaglio. Lo indica l’Istat nel report dedicato ai dati di ottobre, evidenziando come il format discount continui a essere la componente più dinamica della distribuzione alimentare italiana. Il risultato riflette la crescente preferenza dei consumatori per canali a maggior contenimento di prezzo, in un contesto caratterizzato da margini familiari compressi e da una domanda ancora sensibile alle variazioni del potere d’acquisto.
Discount ancora in accelerazione rispetto al resto del retail
Nel medesimo periodo le vendite delle imprese della grande distribuzione organizzata nel complesso sono aumentate del 2,1%, sostenute dalla componente alimentare ma con un rallentamento del comparto non food. Il dato mostra una tenuta del settore ma conferma la distanza rispetto alla performance dei discount, che continuano a intercettare una quota crescente dei consumi primari. La maggiore capacità di presidio del territorio, le politiche di private label e la crescente attenzione al rapporto qualità-prezzo sono elementi che rafforzano la competitività dei discount, rendendoli un riferimento sempre più rilevante per le famiglie.
Piccoli negozi in flessione: -0,7% nei dieci mesi
Il quadro resta più debole per le imprese operanti su piccole superfici, che registrano una riduzione complessiva dello 0,7%. Nel dettaglio, le vendite alimentari mostrano una leggera crescita dello 0,2%, mentre la componente non alimentare scende dello 0,9%, evidenziando la difficoltà dei negozi tradizionali nel competere con prezzi e assortimenti dei grandi player. La dinamica negativa conferma una tendenza ormai strutturale nel retail italiano, dove la crescita dei formati organizzati erode progressivamente quote di mercato al dettaglio di prossimità.
E-commerce in crescita moderata (+2,1%)
Il commercio elettronico segna un aumento del 2,1% nei primi dieci mesi del 2025, una progressione meno intensa rispetto ai picchi degli anni precedenti ma comunque superiore alla media complessiva del settore retail. La crescita più contenuta riflette una fase di maturazione del canale, che continua però a consolidare la propria presenza nei comportamenti di acquisto, soprattutto nei segmenti non alimentari e nei beni a maggiore comparabilità di prezzo.
Un retail che si polarizza tra convenienza e strutture organizzate
Il quadro tracciato dall’Istat suggerisce un settore retail sempre più polarizzato: da un lato discount e Gdo, che continuano a crescere beneficiando di economie di scala e prezzi competitivi; dall’altro i piccoli esercizi, che faticano a mantenere quota in un contesto di domanda selettiva e costi operativi crescenti. Il commercio elettronico, pur con una dinamica più contenuta rispetto al passato, continua a rappresentare un driver strutturale di cambiamento. Nei prossimi mesi, la tenuta dei consumi e l’evoluzione dei prezzi al dettaglio saranno fattori decisivi nel determinare la capacità dei diversi formati di mantenere la propria competitività.