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Distribuzione automatica: tra crescita e sfide, il settore si reinventa

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Distribuzione automatica: tra crescita e sfide, il settore si reinventa

Nel 2023 il comparto della distribuzione automatica in Italia ha superato la soglia dei 2 miliardi di euro di fatturato, confermando la sua rilevanza nel panorama dei consumi fuori casa. Le oltre 830.000 vending machine attive sul territorio nazionale hanno erogato più di 5 miliardi di consumazioni, coprendo un ampio spettro di esigenze alimentari e di pausa.

Distribuzione automatica: tra crescita e sfide, il settore si reinventa

Il caffè si conferma protagonista assoluto, con il 57% del totale delle erogazioni, a dimostrazione di quanto la pausa caffè sia ancora un rituale profondamente radicato nella cultura lavorativa e sociale italiana. Seguono, con numeri significativi, gli snack dolci e salati, che insieme rappresentano una parte consistente del volume di vendite. I dati, diffusi in occasione degli Stati Generali del Vending organizzati da Confida, segnalano un comparto che ha saputo resistere alle recenti crisi, pur affrontando nuove dinamiche di consumo.

La Lombardia guida la "vending valley" italiana

La geografia del vending italiano disegna una mappa fatta di distretti industriali specializzati, con una netta predominanza della Lombardia che, con 478 imprese attive, rappresenta il 13% delle aziende del settore su scala nazionale. Il Nord si conferma trainante, ma anche il Sud e le Isole mostrano un tessuto imprenditoriale vivace: la Puglia segue con 447 realtà aziendali e la Sicilia con 396. Questo scenario evidenzia non solo un'ampia diffusione delle imprese, ma anche una capacità di radicamento nei territori che si traduce in occupazione e innovazione locale. In particolare, la Lombardia si configura come una vera e propria “vending valley”, dove si concentra non solo la produzione delle macchine ma anche la progettazione, la logistica e l’innovazione tecnologica che alimenta tutto il comparto.

Sostenibilità e innovazione al centro del settore

Uno degli assi portanti su cui si regge oggi il futuro della distribuzione automatica è l’integrazione tra sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica. Sempre più imprese del settore stanno adottando soluzioni a basso impatto ambientale, come l’utilizzo di luci a LED, sistemi intelligenti di gestione dell’energia e tecnologie per la riduzione degli sprechi. Anche l’offerta di prodotti si adegua alle nuove sensibilità dei consumatori: aumentano le vending machine con alimenti biologici, a chilometro zero, e adatti a esigenze alimentari specifiche come intolleranze e allergie. Un dato emblematico è che il 70% dei distributori automatici installati in Italia è interamente progettato e costruito nel nostro Paese, alimentando una filiera che viene poi esportata nel mondo. Il settore non solo si adegua, ma spesso anticipa le tendenze del foodtech.

Sfide attuali: inflazione e smart working

Nonostante la tenuta generale, il comparto della distribuzione automatica ha vissuto nel 2024 una fase di rallentamento. Nei primi nove mesi dell’anno si è registrata una contrazione del fatturato del 1,77% e una flessione delle consumazioni del 3,4%. I motivi sono molteplici: da un lato l’inflazione ha inciso sul potere d’acquisto dei consumatori, dall’altro la persistenza dello smart working ha modificato le abitudini di fruizione, riducendo il numero di persone presenti quotidianamente nei luoghi di installazione tradizionali come uffici, scuole e stazioni. Questa trasformazione obbliga le aziende del settore a ripensare i punti di distribuzione e a studiare nuove formule per intercettare la domanda in ambienti diversi, come i centri sportivi, i luoghi culturali o le aree urbane ad alta frequentazione.

Solidarietà e responsabilità sociale

Il vending italiano non è solo business, ma anche responsabilità sociale. A testimoniarlo è la collaborazione tra Confida e la Fondazione Banco Alimentare ETS, che ha permesso la donazione di oltre 148 tonnellate di alimenti e bevande nel 2024, raddoppiando i numeri dell’anno precedente. Si tratta di una quantità significativa di prodotti che, pur perfettamente consumabili, sarebbero altrimenti finiti tra gli sprechi. L’iniziativa conferma l’attenzione crescente del settore al tema del riutilizzo e alla lotta contro lo spreco alimentare, oltre a rappresentare un gesto concreto di supporto alle fasce più fragili della popolazione. In un periodo di crescenti disuguaglianze economiche, il vending mostra così un volto etico che va oltre la semplice logica commerciale.

Prospettive future: tra digitalizzazione e nuove abitudini

Guardando al futuro, il settore della distribuzione automatica si trova davanti a una fase cruciale di trasformazione. Digitalizzazione e personalizzazione dell’offerta sono le parole chiave che guideranno i prossimi anni. L’introduzione di sistemi di pagamento contactless, l’integrazione con app e portafogli digitali e la possibilità di configurare le vending machine in base alle preferenze dei consumatori rappresentano la nuova frontiera. A questo si aggiunge la necessità di adattarsi a un mondo del lavoro che cambia: con meno uffici fisici e più mobilità, le vending machine dovranno essere sempre più smart, mobili e in grado di “seguire” i flussi di consumo. Il settore italiano ha dimostrato di possedere tutte le carte per affrontare questa sfida: una forte base manifatturiera, un know-how tecnologico consolidato e una cultura imprenditoriale pronta a sperimentare.

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