Draghi fa il Draghi e blocca i vaccini AstraZeneca diretti in Australia

- di: Redazione
 
Mario Draghi ha fatto la prima vera mossa da Mario Draghi, mostrando i muscoli e bloccando l'esportazione di 250 mila dosi di vaccino AstraZeneca che, dall'Italia, stavano per essere inviate in Australia, dove la situazione sanitaria per effetto della pandemia non è certo drammatica come la nostra.
Un provvedimento dettato dai ritardi che la casa farmaceutica sta facendo registrare nel conferimento al nostro Paese (come peraltro anche ad altri dell'Europa) di dosi di vaccino, oggetto di un contratto oneroso e da onorare, al di là di quel che è stato "nascosto" furbescamente nelle sue pieghe, tra codicilli e glosse.

E la domanda che forse ci si pone (ben sapendo che non può avere risposta) è se mai Giuseppe Conte questa mossa deflagrante l'avrebbe mai fatta. Una decisione, quella assunta da Draghi, spiazzante, visto l'esasperante rispetto per il galateo diplomatico sin qui osservato dagli Stati e che ha vietato di fare la voce grossa nei confronti delle case farmaceutiche produttrici, spesso incappate in inspiegabili quanto dannose inadempienze.

La decisione di Draghi conferma il cambio di passo che il presidente del consiglio intende imprimere al "dossier" dei vaccini, sino ad oggi in un certo senso subito e di cui, invece, il premier intende riprendere il comando, dando un esempio anche al resto dei Paesi europei. Una mossa che sembra infatti destinata a fare scuola perché lo stesso starebbe per fare la Francia, come ha annunciato il ministro della Salute, Olivier Veran.

D'altra parte era stato proprio il nostro presidente del consiglio a portare all'attenzione dei suoi colleghi europei la "vicenda vaccini", che troppo è stata sottovalutata, fidando forse che ritardi ed inadempienze si sarebbero risolti da soli con il progredire delle campagne di somministrazione e il conseguente sperato miglioramento della situazione.
L'Australia, come era abbastanza scontato, ha reagito immediatamente alla decisione di Draghi, investendo della questione la Commissione Europa, cui è stato chiesto di imporre l'alt alle mosse del nostro governo, il quale ha in atto un braccio di ferro (sino a ieri solo a livello di pura schermaglia) con AstraZeneca, di cui viene contestato il mancato rispetto degli impegni contrattuali con l'Unione Europea.

In Australia la campagna vaccinale è iniziata due settimane fa, con una agenda che prevede la somministrazione delle dosi del preparato Pfizer innanzitutto al personale sanitario in prima linea e, quindi, agli anziani.
Di difficile interpretazione (ironico? comprensivo? aperturista?) il commento con cui il primo ministro australiano Scott Morrison ha commentato l'iniziativa dell'Italia chiedendo l'intervento della Commissione europea. "In Italia" - ha detto Morrison - "le persone muoiono al ritmo di 300 al giorno. E quindi posso certamente capire l'alto livello di ansia che esiste in Italia e in molti Paesi in tutta Europa".

Nell'ambito della campagna vaccinale, il governo australiano ha commissionato ad AstraZeneca 53,8 milioni di dosi, in attesa che arrivino i primi lotti (la previsione è che i primi conferimenti arrivino a fine marzo) prodotti dall'azienda farmaceutica locale CSL Ltd, che produrrà su licenza 50 milioni di dosi.
La situazione della pandemia in Australia è relativamente sotto controllo: a fronte di circa 29 mila casi, sono stati poco più di 900 i decessi.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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