Tokyo soffre, Seul brilla. Oro e gas in tensione, petrolio incerto. Future europei in verde, occhi puntati sulla Fed.
Apertura contrastata in Asia
Le Borse asiatiche si muovono in ordine sparso tra nuovi dazi annunciati da Trump, rimbalzi tech e incertezze valutarie. Il Nikkei 225 perde lo 0,68%, frenato dallo yen forte e dal calo dei titoli industriali, mentre il KOSPI di Seoul vola a +1,30% grazie alla ripresa dei chip.
Tra le altre piazze: Shanghai +0,56%, Shenzhen +0,38%, China A50 +0,87%, Hang Seng +0,35%. Giù Taiwan (-0,30%) e Mumbai, con il BSE Sensex a -0,33% e il Nifty 50 a -0,32%. Bene l’Indonesia (+0,84%) e il Vietnam (+1,23%), in scia al balzo dei titoli bancari e dei consumi interni.
Il peso delle politiche Usa
Le nuove minacce tariffarie di Washington agitano i mercati ma non li affondano. Dopo le lettere inviate a più Paesi in vista di dazi fino al 50% su rame e componenti green, l’Asia ha assorbito l’impatto senza scossoni. “Gli operatori si aspettano molto rumore ma poca sostanza nel breve”.
Il vero driver resta Nvidia, che ha toccato i 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, spingendo l’intero comparto tech asiatico.
Petrolio debole, gas più caro
Il Brent oscilla attorno ai 70 dollari al barile, in calo dello 0,5%, appesantito da un’offerta OPEC+ che fatica a trovare equilibrio. Il WTI si muove intorno a 68,30 dollari. Il gas naturale europeo risale leggermente: i mercati temono nuove tensioni nello Stretto di Hormuz, senza però rotture effettive.
“Il rischio geopolitico resta latente, ma la domanda estiva tiene il mercato in equilibrio”.
Oro al rialzo, rifugio contro l’incertezza
Spinta dalla debolezza del dollaro e dal nervosismo globale, la quotazione spot dell’oro torna sopra quota 3.310 dollari l’oncia (+0,4%). Gli acquisti si rafforzano dopo che la Fed ha ribadito di voler attendere “segnali forti” prima di tagliare i tassi.
Gli analisti vedono una fascia di resistenza tra 3.315 e 3.340 dollari. Il rame, invece, corre in anticipo sui dazi Usa, toccando i massimi storici da inizio anno.
Valute in movimento, dollaro in lieve calo
L’indice del dollaro (DXY) cede lo 0,2% contro le principali valute. L’euro risale a 1,1713 USD, la sterlina si rafforza a 1,3604 USD. Lo yen si apprezza a 146,8 per dollaro, mentre lo yuan resta stabile attorno a 7,18.
Tra le valute emergenti, il won coreano si rafforza del 0,6% grazie alla ripresa tech, mentre la rupia indiana rimane debole a 85,69 ₹/$.
Segnali positivi dai futures europei
I future sulle Borse europee indicano un’apertura in territorio positivo: EuroStoxx 50 a +0,18%, Londra (FTSE 100) a +0,33%. A Wall Street, i contratti sull’S&P 500 e sul Nasdaq viaggiano in moderato rialzo.
Gli operatori attendono i dati sui sussidi di disoccupazione Usa e le parole dei governatori Fed di Dallas e Cleveland. “Qualsiasi segnale di inflazione sotto controllo potrebbe riaccendere i rally estivi”.
Gli analisti scommettono sull’Asia
Bernstein rilancia la scommessa sull’Asia “escluso Giappone”, con un occhio su India e Corea. “La crescita degli utili aziendali nel secondo semestre sarà superiore alla media globale”.
Saxo Bank, invece, si aspetta un’ondata di contromosse sui dazi e prevede nuove impennate nei prezzi delle materie prime industriali.
Secondo JPMorgan, i flussi verso i mercati emergenti torneranno robusti “entro fine estate”, soprattutto grazie alla stabilizzazione dei tassi Usa.
Il quadro per la giornata
Attenzione oggi a:
- Dati settimanali sui sussidi negli Usa
- Aste del Tesoro (3 e 10 anni)
- Interventi di membri della Fed
- Andamento dei prezzi energetici dopo le tensioni sul fronte mediorientale
L’Asia si muove tra luci e ombre. Seoul e Hanoi accelerano, Tokyo fatica. Il tech guida, ma la geopolitica incombe. Oro e gas danno segnali di stress, mentre petrolio e valute restano instabili. I mercati europei aprono cautamente ottimisti, in attesa che l’America mostri la prossima mossa. Intanto, la battaglia silenziosa tra tariffe e innovazione continua a scrivere le regole di questo nuovo ordine globale.