Vendite globali travolgono tutto: Piazza Affari perde oltre il 2%, euro risale, materie prime in calo.
Milano sotto shock, perdite pesanti anche altrove
Le Borse europee archiviano il 1° agosto 2025 con una giornata nera: il Ftse Mib cede circa il 2,55%, demolendo oltre 22 miliardi di euro di capitalizzazione. Il pan-europeo Euro Stoxx 50 lascia sul terreno circa il 2,75% e l’indice STOXX 600 scende dell’1,3%, toccando i livelli più bassi da quattro settimane.
Ad Amsterdam l’AEX perde l’1,91%, Bruxelles il BEL 20 −1,53%, mentre Madrid e Lisbona registrano flessioni intorno all’1,8–1,9%. Le Borse europee, in totale, hanno bruciato in un giorno 269 miliardi di euro di capitalizzazione.
Spread Italia‑Germania e oro: indicatori in movimento
Lo spread BTP‑Bund decennale risale leggermente, riflettendo il clima di tensione sui mercati obbligazionari.
L’oro mostra un timido rialzo, attirando flussi in cerca di rifugio nonostante il calo delle materie prime.
Valute e materie prime: euro in ripresa, petrolio giù
- €/\$ risale attorno a 1,154, +1,05% grazie a una frenata del dollaro in seguito ai dati del lavoro Usa inferiori alle attese.
- Il gas cede terreno, sotto i 34 € al MWh, mentre il petrolio Brent si attesta a circa 69 $ e il WTI a 67 $ al barile, in calo attorno al 2–3%.
Wall Street alle 17:40 italiane
Alle 17:40 Wall Street mostra cedimenti:
- S&P 500 −1,73%
- Nasdaq −2,33%
- Dow Jones −1,30% circa
La giornata si muove in territorio negativo anche oltreoceano: il mercato reagisce ai dati sulle buste paga Usa, con soli 73.000 nuovi posti a luglio (contro i 104.000 attesi) e revisioni al ribasso di maggio-giugno (−258.000 totali), innescando scommesse sempre più decise su un taglio dei tassi Fed già a settembre.
Titoli italiani: chi vince, chi affonda
Ftse Mib
- Top performer: titoli difensivi e utility mostrano resistenza (es. settore energia)
- Pezzi da novanta: banche tra le peggiori, trainate dal sell‑off sistemico e timori su contributi straordinari
Mid Cap e Small Cap
Dati dettagliati non disponibili in tempo reale, ma in genere le small/Mid catturano il sell‑off più marcato, specialmente società industriali ed export‑oriented penalizzate dai dazi Usa.
Motori della crisi: tensioni commerciali e fragilità Usa
- Ordine esecutivo di Trump impone tariffe poste tra il 10% e il 39–41% su una lunga lista di paesi (tra cui Svizzera, Canada, India, Brasile).
- Occupazione Usa molto sotto le attese, rinvii dei dati precedenti acuendo il pessimismo economico.
- Secondo gli analisti di MPS, il contributo volontario invocato da Salvini non regge: “i tassi di interesse si sono dimezzati...”
Una sessione nera
La sessione del primo agosto 2025 chiude con i mercati europei “bruciati” da tensioni protezionistiche Usa e segnali di rallentamento dell’economia americana. Il quadro resta fragile: titoli bancari e ciclici in rosso, l’euro risale, mentre petrolio e gas perdono quota. Le pressioni sulle Banche centrali e i rendimenti obbligazionari volano tra i timori di una marcia indietro della Fed già tra settembre e ottobre.