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Energia: cadono le prime teste per il flop eolico di Ørsted in Usa

- di: Redazione
 
Energia: cadono le prime teste per il flop eolico di Ørsted in Usa
Due importanti dirigenti del più grande sviluppatore eolico offshore del mondo, la danese Ørsted, sono stati costretti a dimettersi dopo che la società ha abbandonato un paio di progetti di parchi eolici al largo delle coste degli Stati Uniti per un costo di oltre 3 e 600 milioni di dollari. miliardi di sterline.
In una nota agli investitori, Ørsted ha detto che il suo direttore finanziario, Daniel Lerup, e il direttore operativo, Richard Hunter, avevano accettato di dimettersi dai loro ruoli con effetto immediato perché la società aveva bisogno di ''capacità nuove e diverse'' per ''rafforzare il suo viaggio verso il futuro''. Resta invece al suo posto l'amministratore delegato Mads Nipper.

Energia: cadono le prime teste per il flop eolico di Ørsted in Usa

Meno di due settimane fa, Ørsted aveva ufficializzato di avere subito pesanti perdite per l’ultimo trimestre finanziario dopo che l'aumento dei costi aveva determinato la cancellazione di due grandi parchi eolici al largo della costa del New Jersey.
La società ha attribuito all’elevata inflazione, all’aumento dei tassi di interesse e alle difficoltà della catena di approvvigionamento la decisione di abbandonare i suoi piani per i progetti offshore Ocean Wind I e II.
Ørsted, peraltro, si è anche ritirata da un consorzio che avrebbe dovuto presentare un’offerta per progetti eolici offshore in Norvegia.

Mads Nipper ha ammesso che ''Ørsted, insieme al resto del settore, sta vivendo un ambiente imprenditoriale difficile e volatile''.
La costruzione di parchi eolici offshore multimiliardari è diventata molto più costosa negli ultimi mesi perché il prezzo dei materiali è aumentato vertiginosamente in linea con la crescente inflazione. A ciò si è aggiunto l’aumento dei costi di finanziamento dovuto al recente aumento dei tassi di interesse.

La pressione sui costi globali ha cancellato miliardi dal valore di mercato dei principali costruttori di impianti eolici offshore e ha messo in dubbio il futuro dei grandi progetti. Ciò ha sollevato preoccupazioni sugli obiettivi governativi in materia di energia pulita e sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi climatici.
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