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Export agroalimentare in crisi: crollo del 10,5% negli Usa, Coldiretti accusa i dazi di Trump

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Export agroalimentare in crisi: crollo del 10,5% negli Usa, Coldiretti accusa i dazi di Trump

Dopo una partenza incoraggiante nei primi mesi del 2025, l’export agroalimentare italiano verso gli Stati Uniti ha subito una brusca frenata. Se nel primo trimestre si registrava una crescita dell’11%, il mese di maggio ha segnato un crollo al +0,4%, portando il dato complessivo ad un -10,5% in valore. A pesare su questo tracollo, secondo Coldiretti, sono stati i dazi aggiuntivi imposti dal presidente Donald Trump, entrati in vigore proprio a maggio con un’aliquota media del 10%. Una stangata che ha colpito in pieno alcuni dei prodotti simbolo del Made in Italy, come olio extravergine d’oliva, formaggi, passate di pomodoro e vino.

Export agroalimentare in crisi: crollo del 10,5% negli Usa, Coldiretti accusa i dazi di Trump

I dati Istat elaborati da Coldiretti fotografano una situazione drammatica. L’olio extravergine d’oliva ha registrato un crollo del 17% in valore, esattamente come il pomodoro trasformato. I formaggi perdono il 4%, mentre i vini riescono solo in parte a contenere i danni, segnando un recupero del 3% rispetto all’aprile negativo. Ma il confronto su base annua rimane impietoso. Le cause sono evidenti: i dazi imposti dagli Stati Uniti – il 25% sui formaggi, il 22% su pomodori trasformati e marmellate, il 15% sul vino, il 16% sulla pasta farcita – stanno rendendo i prodotti italiani meno competitivi sul mercato americano, penalizzando le esportazioni e deprimendo l’intero comparto.

Allarme di Coldiretti: “Situazione asimmetrica con gli Usa”
Durante l’assemblea nazionale di Coldiretti, il generale Vincenzo Gesmundo ha lanciato un allarme molto duro: “Serve trovare un accordo che tuteli le nostre imprese senza fare cedimenti sul fronte della qualità e della sicurezza alimentare”. Il capo dell’organizzazione agricola ha puntato il dito contro la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, accusandola di assenza di leadership e di non aver saputo bilanciare le concessioni fatte agli Stati Uniti negli ultimi mesi: “Una situazione paradossale e asimmetrica nei nostri rapporti con l’America che rischia di infliggere un colpo mortale al nostro export”.

L’incognita geopolitica e il nodo europeo

Il quadro si complica ulteriormente se si considera l’incertezza geopolitica e commerciale che sta caratterizzando i rapporti transatlantici. I dazi di Trump, benché previsti in una logica di protezionismo e riequilibrio della bilancia commerciale, colpiscono in modo mirato i settori di eccellenza del Made in Italy, già messi alla prova da rincari energetici e inflazione. La mancanza di una reazione tempestiva e incisiva da parte dell’Unione Europea, secondo Coldiretti, sta aggravando la situazione. “Serve un cambio di passo netto – ha ribadito Gesmundo – altrimenti il prezzo lo pagheranno le nostre aziende, i nostri lavoratori e l’intera filiera agroalimentare”.

Preoccupazione per il futuro del Made in Italy negli Usa
Gli Stati Uniti rappresentano uno dei mercati di sbocco più importanti per l’agroalimentare italiano, ma le nuove barriere tariffarie stanno mettendo a rischio anni di investimenti e consolidamento commerciale. Coldiretti teme che il trend negativo possa aggravarsi nei prossimi mesi se non si aprirà un tavolo negoziale efficace. Il rallentamento degli scambi e l’aumento dei costi per il consumatore americano rischiano di spingere il mercato verso prodotti alternativi, con gravi danni per l’identità e la competitività del marchio Italia. Il pressing sull’Europa, ora, è totale.

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