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Festa di San Francesco, la Camera approva: parola passa al Senato

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Festa di San Francesco, la Camera approva: parola passa al Senato

Con un’ampia maggioranza la Camera dei deputati ha approvato la proposta di legge che istituisce il 4 ottobre, giorno in cui la Chiesa celebra San Francesco d’Assisi, come giornata festiva nazionale. Si tratta di un passaggio storico: il patrono d’Italia – proclamato tale nel 1939 da papa Pio XII insieme a Santa Caterina da Siena – verrebbe celebrato non solo come figura religiosa ma anche come simbolo civile di pace, dialogo e attenzione al creato.

Festa di San Francesco, la Camera approva: parola passa al Senato

Oggi il 4 ottobre è già considerato giornata dedicata al santo umbro, ma non ha carattere di festa civile: uffici, scuole e attività economiche restano regolarmente aperti. Con il provvedimento approvato a Montecitorio, la data entrerebbe a far parte del calendario ufficiale delle festività riconosciute dallo Stato. Non si tratta dunque di introdurre un rito religioso nell’ordinamento civile, ma di riconoscere la figura di San Francesco come patrimonio identitario della Nazione, al pari di altre ricorrenze che celebrano valori condivisi.

Prossimi passaggi al Senato
Il testo ora passa all’esame del Senato, dove è atteso entro le prossime settimane. Se Palazzo Madama dovesse approvarlo senza modifiche, la legge entrerà in vigore già dal 2026, trasformando il 4 ottobre in una giornata festiva a tutti gli effetti. In caso di modifiche, il provvedimento tornerebbe alla Camera per l’approvazione definitiva.

Il dibattito politico e le reazioni
La proposta è stata sostenuta trasversalmente da ampie componenti della maggioranza e da parte dell’opposizione, in nome dell’universalità della figura di San Francesco, considerato patrono non solo d’Italia ma anche dell’ecologia e del dialogo tra popoli e religioni.
Tuttavia non sono mancate voci critiche: alcune forze politiche e organizzazioni imprenditoriali hanno sottolineato i possibili effetti economici di un giorno di chiusura in più, temendo un rallentamento della produttività e un aumento dei costi per le imprese.

Una scelta dal forte valore simbolico
Per i promotori, la festività sarebbe invece un’occasione per rinsaldare il senso di appartenenza a valori comuni: pace, rispetto dell’ambiente, solidarietà verso i più fragili, sobrietà nello stile di vita. Il richiamo alla figura di San Francesco, che papa Francesco ha posto al centro del suo pontificato come esempio di custodia del creato, viene visto come un segnale di unità nazionale in un’epoca di forti divisioni.

Precedenti storici e prospettive
L’Italia non introduce una nuova festività civile da decenni: dopo le modifiche intervenute negli anni Settanta per ragioni economiche, il calendario festivo è rimasto sostanzialmente stabile. L’eventuale inserimento del 4 ottobre rappresenterebbe dunque una novità importante, che si intreccia con il dibattito sul rapporto tra tradizione, identità culturale e vita economica.
Gli storici ricordano come la devozione a San Francesco abbia attraversato secoli di storia italiana, unendo città e territori diversi: dal Medioevo dei Comuni alla nascita dello Stato unitario, fino ai giorni nostri. La sua figura, pur radicata nella spiritualità cristiana, è spesso evocata come esempio di fraternità universale.

Una ricorrenza che unisce memoria e futuro
Secondo i promotori della legge, dedicare un giorno di festa nazionale a San Francesco non significa soltanto fermarsi per ricordare un personaggio del passato, ma riflettere sulle sfide contemporanee: la crisi climatica, le disuguaglianze sociali, i conflitti internazionali.
In molte città italiane già oggi, ogni 4 ottobre, si svolgono iniziative civili e religiose, dalla tradizionale accensione della lampada votiva nella Basilica di Assisi, alimentata a turno dalle Regioni, a cerimonie scolastiche e attività di volontariato. L’istituzione della festività civile potrebbe ampliare queste iniziative, coinvolgendo scuole, istituzioni e associazioni.

Attesa per la decisione finale
Toccherà dunque al Senato pronunciarsi sulla proposta e dare eventualmente il via libera definitivo. Se il provvedimento sarà approvato, il 4 ottobre entrerà nel calendario come la prima nuova festività civile dopo molti anni, segnando un passaggio che intreccia memoria storica e visione del futuro.
L’Italia celebrerebbe così in modo ufficiale il proprio patrono, riconoscendo il valore universale di un santo che, a distanza di otto secoli, continua a parlare di pace, solidarietà e rispetto della natura.

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