Moneyfarm: crescere un figlio fino ai 18 anni costa oltre 100mila euro

- di: Barbara Bizzarri
 
Avere figli in Italia si conferma una scelta temeraria, almeno da un punto di vista finanziario: Moneyfarm, società internazionale di investimento con approccio digitale, ha indagato i costi da sostenere prendendo in esame oltre 150 voci di spesa e ha calcolato che una coppia di futuri genitori deve mettere in conto di spendere tra i 5.600 e i 19.300 euro ancora prima della nascita. In seguito, i genitori sono chiamati ad affrontare altre spese, il cui ammontare è destinato a crescere con l’avvicinarsi dell’età adulta e a variare, anche significativamente, a seconda dell’et. Per esempio, nella fascia di età 6-8 anni, tra le voci di costo più considerevoli per il bilancio familiare, troviamo la mensa scolastica (tra 1.416 euro e 2.040 euro a seconda della fascia esaminata), il doposcuola (tra i 510 e i 5.400 euro), le attività sportive (tra i 2.250 e 6.000 euro) e i campi estivi (da 1.185 a 3.510 euro). 

L’ammontare della spesa complessiva dipende quindi molto dalla disponibilità economica di ogni famiglia: scegliere di avere figli, oggi, richiede non solo una straordinaria forza emotiva ma anche un notevole impegno economico. In base all’attuale costo della vita, infatti, crescere un figlio in Italia da 0 a 18 anni comporta una spesa che si aggira in media intorno ai 139.500 euro (oltre 7.000 euro all’anno), fino a oltre 183 mila euro.

La fascia d’età compresa fra i 15 e i 18 anni, è quando il costo del mantenimento di un figlio raggiunge il suo picco massimo. In questo caso balzano all’occhio le spese sostenute per lo sport (da 3.000 a 8.000 euro), i corsi di inglese (da 3.600 a 6.000 euro), la paghetta (da 4.160 a 6.240 euro), con un incremento notevole per gli studi all’estero: in un anno la spesa può variare da 15.000 a 20.000 euro. Se per i vestiti si può tagliare qualcosa - con difficoltà, data l’importanza degli abiti per un adolescente - la tecnologia richiede una spesa comunque elevata: in media si spendono tra i 9.000 e i 18.000 euro (sempre in base alle fasce considerate dallo studio) in computer, cellulari, videogiochi, abbonamenti. Si tratta di uno sforzo economico considerevole, senz’altro uno dei motivi per cui in Italia sempre meno famiglie scelgono di avere figli. Un trend, quello della denatalità, che ha avuto inizio oltre dieci anni fa e che è proseguito in modo costante, con un calo medio del 2,8% annuo nel periodo 2009-2019, tanto che dagli 1,44 figli per donna del periodo 2008-2010 si è passati a 1,24 figli del 2020, complice l’effetto della pandemia. Secondo il bollettino Istat “Natalità e fecondità della popolazione residente 2020”, nel 2020 sono nati 404.892 bambini, ben 15 mila in meno rispetto al 2019. Occorre anche precisare che l’Italia è tra i paesi europei in cui le donne partoriscono il primo figlio più in là negli anni: mediamente a 31 anni, rispetto ai 28-29 del resto d’Europa. Avere un figlio si rivela quindi un traguardo che dovrebbe essere programmato per tempo, in modo da pianificare gli investimenti nel modo migliore per soddisfare le esigenze del figlio e per contribuire alla serenità dell’intero nucleo familiare. In questo caso è utile rivolgersi a un consulente finanziario, con cui analizzare la propria situazione patrimoniale, capire l’ammontare dei risparmi accumulati e l’entità delle entrate/uscite in un determinato arco temporale, per poi pianificare gli obiettivi e gli strumenti d’investimento più adeguati in base alle proprie necessità familiari. Davide Cominardi, Investment Consultant Manager Moneyfarm, ha commentato: "Tra tutte le tappe fondamentali della vita di una persona, creare una famiglia e mettere al mondo un figlio è una delle decisioni che hanno il maggiore impatto sia dal punto di vista emotivo che finanziario. Essendo diventato papà di recente non posso che confermare che l’arrivo di un neonato rivoluziona le priorità e la gestione delle finanze: da quel momento in poi il genitore non può prescindere da una riflessione attenta e lungimirante sulle esigenze che, dalla culla alla maggiore età (e oltre), scandiranno la vita familiare. Occorre ricordare però che le spese, per quanto ingenti, non dovranno essere sostenute simultaneamente e che proprio l’orizzonte temporale di lungo termine dà ai genitori il vantaggio di pianificare una strategia di investimento che sia efficiente dal punto di vista dei costi e, soprattutto, coerente con i propri obiettivi ed esigenze”.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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