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Scacco a piazzetta Cuccia: la sfida che incendia la finanza

- di: Bruno Legni
 
Scacco a piazzetta Cuccia: la sfida che incendia la finanza
Mps muove le torri su Mediobanca, Nagel risponde con Banca Generali.

Un risiko tra Siena e Milano che mette in gioco banche, assicurazioni e politica. Lo stallo alla messicana del sistema finanziario italiano

L’estate della finanza italiana è infuocata. Da una parte, Monte dei Paschi di Siena (MPS) avanza un’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) per prendere il controllo di Mediobanca; dall’altra, piazzetta Cuccia si difende con un’offerta alternativa che punta su Banca Generali. Uno scenario di attacchi e difese incrociate, dove ogni mossa diventa decisiva.

Il balzo di Mps: adesioni oltre il 13%

Al 14 agosto 2025 le adesioni all’OPS promossa da MPS hanno già superato il 13,47%, pari a oltre 112 milioni di azioni sottoscritte. L’obiettivo minimo fissato per ottenere il controllo di fatto di Mediobanca è il 35%, benché si punti idealmente al 51% per conseguire anche vantaggi fiscali. MPS, forte pure di un sostegno governativo, calcola che — con l’impegno di Delfin (circa il 20%) e del gruppo Caltagirone (circa il 10%) — questa soglia sia alla portata.

Alberto Nagel contrattacca: l’OPS su Banca Generali

La risposta strategica di Mediobanca è tanto chiara quanto audace: proporre l’acquisizione di Banca Generali con un’OPS da 6,3 miliardi di euro, offrendo la propria quota del 13% in Generali. L’obiettivo? Creare un potente polo di gestione patrimoniale — il secondo in Italia — e paralizzare l’offensiva di MPS.

Il voto decisivo: assemblea il 21 agosto

Il momento cruciale è fissato al 21 agosto 2025, quando gli azionisti di Mediobanca saranno chiamati a decidere sull’OPS Banca Generali. I due principali consulenti di governance, Glass Lewis e ISS, hanno già messo in chiaro la loro posizione: entrambi invitano i soci a sostenere il piano di Nagel, raccomandando il “sì”.

Tra dubbi e alleanze: i principali attori in gioco

La partita si gioca anche sulla posizione dei grandi soci: Delfin (famiglia Del Vecchio) e Caltagirone mostrano forte riserva; il primo sembra orientato all’astensione (che equivale a un voto contrario), mentre il secondo ha già annunciato il suo no esplicito.

Anche istituti di previdenza come Enasarco ed Enpam (circa 5,5%) e la holding Edizione (2,2%) potrebbero influenzare l’esito.

Consob e la BCE monitorano da vicino la situazione: si parla di un possibile aggiornamento del prospetto o, più raramente, di una sospensione formale dell’OPS di Siena.

Lo scenario futuro

Se Mediobanca riuscirà a far approvare il proprio piano, potrà evitare l’OPA ostile, rafforzare il proprio assetto industriale e ipotecare un nuovo corso nel wealth management italiano. In caso contrario, potrebbe aprirsi un’autostrada per la conquista di piazzetta Cuccia da parte di MPS.

In sintesi

  • MPS — OPS su Mediobanca, oltre 13% già aderito.
  • Mediobanca–Nagel — OPS su Banca Generali, incentivo a difendersi.
  • Glass Lewis & ISS — Raccomandano il all’OPS Generali.
  • Soci chiave — Delfin e Caltagirone contrari o incerti.
  • Regolatori — Attivi, occhio puntato su documentazione e tempistiche. 
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