Fisco, in arrivo oltre 4.500 assunzioni: maxi piano per rafforzare l’amministrazione finanziaria
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Il governo ha dato il via libera a un piano straordinario per il potenziamento dell’amministrazione finanziaria, che prevede l’assunzione di 4.550 funzionari. Un’operazione che segna una svolta nella gestione del personale del fisco italiano, da anni sotto pressione a causa di una cronica carenza di organico. Il provvedimento, anticipato da ItaliaOggi, coinvolgerà Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Ministero dell’Economia e altri enti coinvolti nel sistema tributario, con l’obiettivo di garantire un servizio più efficiente, moderno e vicino alle esigenze dei cittadini e delle imprese.
Fisco, in arrivo oltre 4.500 assunzioni: maxi piano per rafforzare l’amministrazione finanziaria
Le nuove figure professionali avranno profili altamente specializzati, con competenze che spaziano dall’amministrazione tributaria al diritto finanziario, dall’economia pubblica all’informatica applicata alla fiscalità. Si tratta di profili che dovranno saper gestire i flussi digitali delle dichiarazioni, analizzare i dati per individuare situazioni di rischio, collaborare ai controlli e supportare l’attività di riscossione. Una parte significativa delle assunzioni riguarderà funzionari tributari e informatici per l’Agenzia delle Entrate, dove si punta a rafforzare in particolare i reparti dedicati all’analisi dei big data fiscali e alle procedure di accertamento automatizzato. Le selezioni avverranno tramite concorso pubblico e il primo bando è atteso entro l’estate.
Un’esigenza non più rinviabile per un fisco più efficace
La misura arriva in un contesto delicato, in cui la pubblica amministrazione italiana è chiamata a un salto di qualità per attuare le riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e garantire l’efficacia dei controlli su fondi e agevolazioni. I sindacati da tempo segnalavano il progressivo invecchiamento del personale e l’impossibilità di sostituire adeguatamente le uscite per pensionamento. Il piano di assunzioni non solo risponde a un’urgenza funzionale, ma rappresenta anche un investimento a lungo termine in capitale umano, elemento centrale per l’ammodernamento dell’apparato fiscale.
Le risorse del PNRR come leva per la riorganizzazione
Le nuove assunzioni saranno finanziate anche attraverso le risorse del PNRR, che destina una parte degli stanziamenti alla riorganizzazione della macchina amministrativa. Il Ministero dell’Economia, in raccordo con Funzione Pubblica e Ragioneria Generale, ha lavorato negli ultimi mesi a un cronoprogramma che consenta di integrare gradualmente i nuovi funzionari, evitando squilibri territoriali e garantendo un’adeguata formazione. Verranno privilegiati i territori dove le carenze sono più gravi, come le aree del Mezzogiorno, dove il numero dei funzionari ogni mille abitanti è inferiore alla media nazionale. A regime, l’intervento potrebbe portare a un aumento del gettito grazie a una più efficace attività di contrasto all’evasione.
Lo scenario politico e il nodo delle riforme
Il governo ha scelto di agire in modo diretto, saltando lungaggini burocratiche e puntando su una misura concreta e immediata. Il via libera definitivo alle assunzioni arriva in un momento di confronto acceso sulla riforma del fisco, che sarà uno dei temi centrali del prossimo autunno parlamentare. L’obiettivo, secondo fonti del MEF, è quello di rendere l’amministrazione finanziaria non solo più efficace nei controlli, ma anche più vicina al contribuente, valorizzando le competenze interne e il rapporto con il territorio. In questa direzione, le nuove assunzioni rappresentano il primo tassello di una strategia che guarda anche alla semplificazione normativa e alla digitalizzazione dei processi.
Una sfida generazionale per il fisco del futuro
Non si tratta semplicemente di riempire caselle vacanti. Il piano di assunzioni è un banco di prova per il futuro del fisco italiano. Per la prima volta dopo molti anni, l’amministrazione finanziaria si prepara ad accogliere una nuova generazione di funzionari formati in un contesto profondamente diverso da quello che ha caratterizzato la PA del passato. Saranno chiamati a lavorare con strumenti nuovi, a gestire sistemi interconnessi, a confrontarsi con contribuenti sempre più consapevoli e con una fiscalità globale in rapido mutamento. Il successo del piano dipenderà non solo dal numero delle assunzioni, ma dalla capacità dello Stato di offrire formazione, valorizzare il merito e garantire percorsi di crescita professionale coerenti.