Stretta Usa sui visti per studenti: controlli sui social e stop alle interviste

L’amministrazione Trump ha avviato un nuovo giro di vite sull’accesso degli studenti stranieri alle università americane. Secondo quanto riportato da Politico, le ambasciate e i consolati statunitensi hanno ricevuto ordine di sospendere la programmazione delle interviste per il rilascio dei visti destinati agli studenti.

Stretta Usa sui visti per studenti: controlli sui social e stop alle interviste

Il provvedimento, firmato dal segretario di Stato Marco Rubio, rappresenta il primo passo di un pacchetto più ampio di misure che punta a rafforzare il controllo sui profili dei richiedenti, soprattutto per motivi di sicurezza e di selezione preventiva.

L’ombra del controllo sui social Una delle novità più controverse riguarda l’intenzione di sottoporre a verifica i profili social degli studenti che fanno domanda per studiare negli Stati Uniti. Le autorità non hanno chiarito quali contenuti verranno esaminati né con quali criteri, ma è certo che il nuovo indirizzo restrittivo rischia di colpire in modo selettivo alcune categorie di candidati. Le implicazioni per la libertà di espressione e la privacy sono già al centro del dibattito pubblico, con preoccupazioni espresse sia in ambito accademico che diplomatico.

Il caso Harvard e la rottura con l’élite accademica A rendere ancora più evidente il cambio di rotta, è emerso che la Casa Bianca ha avviato anche il taglio dei contratti pubblici con la Harvard University per un valore complessivo di 100 milioni di dollari. Nella comunicazione inviata alle agenzie federali, si ordina di “trovare fornitori alternativi” per servizi attualmente gestiti dall’ateneo. Una decisione simbolica e strategica che allontana una delle università più prestigiose dal cuore delle collaborazioni governative e che testimonia un attrito sempre più profondo tra l’amministrazione e il mondo accademico liberal.

Impatto globale e reazioni attese Le nuove misure rischiano di colpire decine di migliaia di studenti stranieri ogni anno, mettendo a rischio l’attrattività del sistema universitario americano, da sempre punto di riferimento globale per la formazione di eccellenza. Alcuni analisti sottolineano che una simile stretta potrebbe rafforzare la concorrenza di altri Paesi, come Canada, Regno Unito e Australia, che continuano ad accogliere studenti internazionali con politiche meno restrittive. Intanto, cresce l’attesa per le reazioni ufficiali da parte dei governi interessati e delle organizzazioni per i diritti civili.