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La Rottamazione quinquies sarà nella legge di bilancio 2026

- di: Bruno Coletta
 
La Rottamazione quinquies sarà nella legge di bilancio 2026

Governo accelera su taglio tasse e pace fiscale – arriva la sanatoria “una tantum”.

(Foto: il vice ministro al MEF, Maurizio Leo)
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Il quadro politico-finanziario intorno alla tanto attesa rottamazione quinquies sta prendendo forma. Ormai è chiaro: la misura sarà inserita nella legge di bilancio 2026, dopo un iter accurato e una solida copertura di bilancio.

Tempistiche: niente prima del 2026
Secondo quanto dichiarato sia dal ministro Giancarlo Giorgetti sia dal viceministro Maurizio Leo, la pace fiscale non arriverà prima della metà del 2026. Leo ha ribadito che non c’è alcuna incompatibilità tra il taglio dell’IRPEF e una nuova sanatoria, ma “serve prima fare i conti e verificare il magazzino crediti di AdER (Agenzia delle entrate-Riscossione - ndr”.

Commissione e “magazzino crediti”: passaggio obbligato
La Commissione, guidata da un ex presidente della Corte dei Conti, ha già iniziato l’analisi del grande “magazzino crediti” dell’Agenzia delle Entrate–Riscossione, stimato oggi a 1.275 miliardi. Leo è chiaro: solo dopo lo smistamento tra crediti esigibili e inesigibili si potrà definire cosa inserire nella sanatoria.

Caratteristiche confermate (ma in evoluzione)
I pilastri su cui si lavora sono consolidati, ma verranno adeguati:
120 rate mensili suddivise su 10 anni, contro le 18 trimestrali della quater.
Nessuna maxi rata iniziale, meglio sostenibile per il ceto medio.
Decadenza dopo 8 rate saltate, non più al primo mancato versamento.
Cancellazione di sanzioni e interessi, riservata ai contribuenti in buona fede.
Esclusione dei grandi evasori, in linea con la sostenibilità finanziaria.
Inoltre, l’accesso sarà vincolato alla regolarità dei versamenti futuri.

Coperture e condizioni: occhio ai conti pubblici
Leo ha messo in guardia sui vincoli della finanza pubblica: “Si deve fare con gradualità, badando alle coperture”. Anche Carbone (direttore AdER) ha evidenziato i ritardi dovuti ai sistemi informatici e alla necessità di riscrivere le scadenze.

Voto parlamentare e sostegno politico
Il Carroccio ha presentato un ddl che traccia la rotta: estendere la platea ai debiti fino al 2023, 120 rate, no decadenza alla prima assenza. Mentre Giorgetti dichiara di essere favorevole a una «misura una tantum» a sostegno del ceto medio. Fratelli d’Italia mantiene un atteggiamento più prudente ma non chiude del tutto alla proposta. 

Cosa succederà da qui a fine anno
Primavera–estate 2025 → completamento del lavoro della Commissione tecnica.
Autunno 2025 → testo base con coperture, scenari e scadenze rivisti.
Dicembre 2025 – gennaio 2026 → approvazione definitiva nella legge di bilancio 2026.

Impatto per i contribuenti
Per chi si trova in difficoltà, si prospetta una significativa alleggerimento del debito, senza estorsioni finanziarie dovute alle sanzioni, e un piano di riscossione sostenibile nel lungo periodo. Un segnale concreto verso il ceto medio e le partite IVA, le fasce economiche più in difficoltà negli ultimi anni.
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Una pace fiscale ragionata e programmata
la rottamazione quinquies non sarà un fulmine a ciel sereno, ma una pace fiscale ragionata e programmata. L’obiettivo? Un intervento sostenibile, inserito nella legge di bilancio 2026, con tempi certi (120 rate, stop a sanzioni e interessi) e fondamenti tecnici solidi. Una mano tesa ai contribuenti “fragili ma in buona fede” – sempre nel rispetto dei conti pubblici.


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