Giornata Internazionale della Felicità, indagine Ipsos: italiani al 25° posto

- di: Barbara Bizzarri
 

L’ultima indagine Ipsos, condotta in 32 Paesi del mondo in occasione della Giornata internazionale della felicità, che si festeggia proprio oggi, rivela che, in media, quasi tre persone su quattro (73%) si dichiarano felici. In particolare, i più alti livelli di felicità si registrano soprattutto in Cina (91%), Arabia Saudita (86%) e Paesi Bassi (85%), mentre si è meno felici in Polonia (58%), Corea del Sud (57%) e Ungheria (50%).

L’Italia non rientra tra i Paesi più felici al mondo e si colloca soltanto al 25° posto: nonostante ciò, il 68% dell’opinione pubblica dichiara di essere felice.

Giornata Internazionale della Felicità, indagine Ipsos: italiani al 25° posto

La felicità globale è aumentata per il secondo anno consecutivo, in crescita di ben di sei punti rispetto a un anno fa e di 10 punti superiore a quella di agosto 2020, pochi mesi dopo che il Covid-19 ha sconvolto la vita delle persone in tutto il mondo. Un aumento che nasconde tendenze molto diverse tra le varie aree: mentre la percentuale di persone felici dichiarate è aumentata notevolmente in America Latina, la stessa percentuale, per converso è crollata in molti Paesi occidentali. Le variazioni rispetto all'anno precedente vanno da un aumento di 26 punti in Colombia e Argentina a un calo di 13 punti in Gran Bretagna.

In media, la felicità nei Paesi a medio reddito, secondo la definizione della Banca Mondiale, ha registrato un aumento più pronunciato rispetto ai Paesi ad alto reddito. Il livello medio di felicità dei Paesi a medio reddito ha superato quello dei Paesi ad alto reddito per la prima volta, da quando Ipsos ha iniziato a monitorarli nel 2011.

A livello globale, le persone si dichiarano più soddisfatte dei rapporti con gli amici e la famiglia, mentre sono molto meno quelle che si dichiarano soddisfatte della situazione economica e politica del proprio Paese. Tra i 30 aspetti della vita, cinque dei sei principali che mostrano i più alti livelli di soddisfazione riguardano le relazioni: al primo posto svettano i figli, per chi ne ha, all’85%; a seguire il rapporto con il partner/coniuge, 84%; il contatto con la natura rende felici l’80% delle persone; stessa percentuale per il livello di istruzione; e infine il rapporto con i parenti (78%) e gli amici (78%).

I cinque aspetti di cui gli intervistati sono meno soddisfatti, invece,  sono la situazione sociale e politica del Paese (40%); seguita dalla situazione economica del Paese (40%); la propria situazione finanziaria (57%); la vita sentimentale/sessuale (63%), e l’esercizio fisico/attività fisiche (65%).

Le aree della vita di cui gli intervistati sono soddisfatti tendono a variare a seconda del livello di sviluppo economico del Paese. Rispetto ad altri aspetti della loro vita, i cittadini dei Paesi a più alto reddito tendono a essere più soddisfatti della loro sicurezza personale, dei beni materiali e delle condizioni di vita rispetto a quelli dei Paesi a medio reddito. Questi ultimi tendono a essere più soddisfatti della loro vita religiosa, della loro salute fisica e del loro aspetto rispetto ai cittadini dei Paesi più ricchi.

Ipsos ha misurato la relazione tra il livello di felicità generale dichiarato da tutti gli intervistati e il livello di soddisfazione per i 30 aspetti della vita. Dalla ricerca emerge che i primi cinque fattori di felicità sono, nell'ordine: sentire che la propria vita ha un significato, sentirsi in controllo della stessa, salute mentale e benessere, vita sociale e condizioni di vita. Anche se la famiglia e gli amici sono considerate tra le fonti di felicità più diffuse, un adulto su cinque non dispone di un sistema di supporto di amici o parenti su cui poter contare in situazioni difficili. A livello globale, il 72% in media afferma di avere amici o parenti su cui poter contare in caso di necessità: gli intervistati a basso reddito, meno istruiti, non sposati e della Generazione Z hanno meno probabilità di accedere a reti di supporto rispetto agli intervistati con più alto reddito, più istruiti, sposati e più anziani, rispettivamente. Inoltre, molte persone, pur sentendo la mancanza di questi rapporti, ritengono che sarà sempre più difficile trovarli o mantenerli. Il doppio circa degli intervistati afferma che diventerà più difficile, anziché più facile, per i single trovare un partner romantico (43% contro 22%), per le persone trovare amici intimi (43% contro 23%) e per le coppie sposate mantenere relazioni felici (43% contro 21%). Questo pessimismo è più pronunciato tra gli i cosiddetti Boomers e la Gen X, le donne e gli intervistati non sposati, con un reddito più basso o disoccupati.

Un dato interessante emerso dallo studio è che, confrontando la percentuale di quanti si dichiarano felici e il Consumer Confidence Index di Ipsos, nei 22 Paesi in cui sono state condotte entrambe le indagini, emerge una forte correlazione tra i livelli di felicità e i livelli di fiducia dei consumatori. Una correlazione che non stupisce, poiché il Consumer Confidence Index rileva il sentiment delle persone riguardo alla propria situazione finanziaria, alla loro capacità di effettuare acquisti e investimenti e alla percezione dell'economia locale, della sicurezza del lavoro e delle opportunità future.

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