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Caso 1MDB: Goldman Sachs taglia gli stipendi ai top executive

 
Caso 1MDB: Goldman Sachs taglia gli stipendi ai top executive
Gli attuali vertici di Goldman Sachs (e anche gli ex alti dirigenti) dovranno subire pesanti tagli degli stipendi o restituire grosse somme di denaro nell'ambito del caso legato al fondo sovrano malese 1Malaysia Development Berhad, uno degli scandali più pesanti del settore bancario del nuovo millennio.

Come spiegato sulle pagine del Wall Street Journal, la banca ha imposto sanzioni molto pesanti per le sue attuali alte sfere sotto forma di riduzioni dei compensi a partire da David Solomon che ricopre la doppia carica di presidente e amministratore delegato e da chi lo ha preceduto, cioè Lloyd Blankfein.

La cifra totale del taglio non è stata resa ufficiale ma la stima preliminare è nell'ambito delle decine di milioni di euro: mano pesante di Goldman Sachs che però ha pagato un conto salatissimo per lo scandalo 1MDB, al termine del quale ha scelto di pagare 2,5 miliardi di dollari alla Malesia, 2,8 miliardi di dollari alle autorità americane e anche di definirsi colpevole di aver violato le leggi su corruzione e tangenti al di fuori del territorio statunitense.

Il caso risale ai primi anni '10, quando la banca d'investimento ebbe un ruolo fondamentale nel mettere in piedi delle grandi raccolte fondi per il 1Malaysia Development Berhad tramite il collocamento di alcuni bond presso gli investitori. Le somme però finirono interamente nelle casse del consulente del fondo malese Jho Low e di un altro finanziere con l'assenso dei banchieri di GS (oltre che alte cariche di Malesia e Emirati).

Dal punto di vista penale la vicenda si è chiusa con l'ammissione di colpevolezza del banchiere Timothy Leissner e le accuse a Robert Ng che continua a ritenersi innocente. Goldman Sachs ha spesso ripetuto tramite note ufficiali che questo scandalo è stato causato da comportamenti fraudolenti di singole persone ma l'intero istituto è finito nell'occhio del ciclone per la mancata supervisione che accompagna le aggressive tattiche finanziarie che hanno sempre contraddistinto il suo operato.

Così GS ha scelto di rifarsi sui conti dei suoi dirigenti più alti, anche per rispondere alle polemiche sollevate dai suoi maggiori investitori, che puntano il dito sull'inaccettabilità di profitti per otto mesi praticamente comparsi nel nulla. Anche se, oltre ai tagli degli stipendi dei top executive e multe per chi era nel ruolo durante il periodo incriminato, ci saranno anche sanzioni imposte a chi non ha avuto nulla a che vedere con lo scandalo in questione.
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