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Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Hera

Per il Gruppo Hera, la multiutility leader nei servizi ambientali, idrici ed energetici nata alla fine del 2002 in seguito a una delle più significative operazioni di aggregazione realizzata in Italia nel settore delle public utility, il futuro è già oggi. E il futuro, che arriva con il Piano industriale ap-provato al 2022, si presenta con un ottimo trampolino di lancio, proseguendo la crescita ininterrotta lungo 16 anni. Perché il preconsuntivo 2018 presenta numeri solidi, addirittura migliori di quelli attesi dal precedente Piano industriale: il Mol (Margine operativo lordo) supera il miliardo di euro attestandosi a 1,02 miliardi (+3,6% rispetto al 2017).

Ma vediamo subito gli obiettivi del Piano industriale al 2022 approvato:

- Margine operativo lordo al 2022: 1.185 milioni di euro (+200 milioni rispetto al Mol 2017).
- Investimenti industriali e finanziari complessivi: oltre 3,1 miliardi di euro (+9% rispetto agli investimenti previsti nel precedente Piano industriale).
- Posizione finanziaria netta/Mol sempre al di sotto della soglia dei 3x.
- Dividendo previsto in ulteriore crescita fino a 11 centesimi per azione nel 2022 (+16% rispetto all’ultimo dividendo pagato).
Il tutto in un quadro generale macroeconomico che si presenta meno favorevole rispetto all’anno trascorso (aumento dei tassi di interesse, crescita economica in rallentamento…) ma che, per Hera, “non dovrebbe influenzare significativamente le prospettive del Gruppo, grazie alla composizione del portafoglio servizi, all’evoluzione dei modelli di business attuata negli ultimi anni e alla elevata componente di attività regolate”.

Il Piano industriale di Hera si mette nella posizione giusta per cogliere le opportunità in arrivo e non solo consolidare, ma rafforzare la propria posizione di leadership. A iniziare, afferma la nota dell’azienda, “dal processo già avviato delle gare nella distribuzione del gas, da cui si prevede deriverà un’importante razionalizzazione del numero degli operatori”. Ma “anche nel settore della raccolta dei rifiuti è atteso, nel quinquennio, l’avvio delle gare per le conces-sioni del servizio, già scadute o in scadenza. Sono altresì previsti cambiamenti normativi per i segmenti di clientela dei servizi energetici tutelati, atti a promuovere un ulteriore aumento del valore aggiunto dei servizi offerti e una maggiore competizione nel mercato”. A questo si aggiunge “il proseguimento del percorso di consolidamento dei settori multiutility, della vendita di energia e dei servizi di trattamento dei rifiuti, che sono ancora oggi tra i più frammentati in Europa”. 

Sul piatto il Gruppo mette un plafond di investimenti di 3,1 miliardi di euro, in crescita di 260 milioni rispetto al precedente documento strategico. Investimenti, peraltro, sostenibili anche dal punto di vista finanziario, grazie ad una crescente generazione di cassa, utile a coprire gli investimenti e il paga-mento dei dividendi.
Una strategia mirata per cogliere le opportunità e focus sul ‘Valore Condiviso’ come ulteriore elemento di competitività. La strategia del Gruppo si focalizza infatti su Ecosistema, Circolarità e Tecnologia, attraverso l’attivazione degli ormai consolidati cardini dell’efficienza, eccellenza, crescita, innovazione, agilità e con la declinazione di progettualità coerenti che garantiscono la piena realizzazione del Piano industriale. In ottica di sostenibilità, Hera ha individuato linee di sviluppo orientate al perseguimento degli obiettivi dell’Agenda Onu: quasi ¾ della crescita prevista a Piano sarà sostenuta da progetti che rispondono a questa “call to action”, con un Mol a valore condiviso superiore a 470 milioni di euro nel 2022 (40% del Mol complessi-vo).

Un Piano che crea valore per gli azionisti e che aumenta i dividendi, già saliti a 9,5 centesimi per azione nel 2017, ma che aumenteranno a 10 centesimi per azione nel 2018 e 2019, a 10,5 nel 2020 e 2021 e a 11 nel 2022 (+16% rispetto all’ultimo pagamento del dividendo); con un incremento di 0,5 centesimi ogni 2 anni.

Un Piano che viene declinato con progetti mirati su tre cardini portanti:

- per quanto riguarda le Reti “efficienza e resilienza per affrontare i cambiamenti climatici, innovazione ed eccellenza per essere protagonisti della smart economy”;
- consolidare la leadership nel settore ambientale, tutelando sempre più le risorse e massimizzandone il riutilizzo;
- energia: oltre 3 milioni di clienti grazie alla ‘customer experience’ e a nuove soluzioni ‘sostenibili’. E qui va evidenziato che un’importante opportunità di rafforzamento della base clienti è rappresentata dal superamento del mercato di tutela, da cui la multiutility stima di acquisire almeno 500mila clienti.

Per Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo di Hera, “la crescita che abbiamo previsto in arco Piano risulta assolutamente credibile considerato il nostro track record. Importante è il nostro programma di investimenti, in crescita di 260 milioni, così come la maggiore generazione di cassa consentirà di mantenere il rapporto tra Pfn e Mol a 2,9x, come previsto nel precedente documento strategico”.

Stefano Venier, A.D. HeraE Stefano Venier, Amministratore delegato di Hera, aggiunge che “in un quinquennio di forte espansione della base impiantistica si prospetta una nuova fase con importanti appuntamenti in quasi tutti i business. Il Piano si basa sul presupposto di affermare la nostra leadership nei servizi al territorio di riferimento e di perseguire l’evoluzione tecnologica, per aumentare sempre più la rigenerazione nei modelli gestionali delle attività e la loro resilienza. Migliora il nostro profilo di rischio/ritorno grazie a uno sviluppo importante nelle attività regolate che complementa l’andamento delle attività a libero mercato”. 

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