Imprese funebri, via libera al trasporto in ambulanza: nuove competenze anche per i servizi non urgenti
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Con una modifica che segna un passaggio importante nella regolamentazione del trasporto non sanitario d’emergenza, le imprese funebri potranno ora offrire servizi di trasporto in ambulanza. La misura, contenuta in un recente aggiornamento normativo, consente a queste aziende di svolgere anche attività riconducibili al noleggio con conducente (Ncc) per finalità di tipo sanitario non urgente: parliamo, in particolare, di trasferimenti tra ospedali, dimissioni da strutture sanitarie, accompagnamenti per visite specialistiche e rientri al domicilio.
Imprese funebri, via libera al trasporto in ambulanza: nuove competenze anche per i servizi non urgenti
Il provvedimento risponde alla crescente domanda di mobilità assistita per anziani, persone fragili e pazienti dimessi da strutture ospedaliere, offrendo una nuova opportunità operativa alle onoranze funebri, molte delle quali già dotate di mezzi attrezzati e personale formato per situazioni delicate. Il trasporto in ambulanza, in questo caso, non ha nulla a che vedere con l’emergenza-urgenza (compito esclusivo del 118), ma rientra in quella fascia intermedia di servizi che il sistema pubblico non riesce sempre a garantire in modo capillare. Con questa apertura, le imprese funebri entrano ufficialmente in un’area ibrida, tra sanità, trasporto e assistenza.
Regole chiare, ma servono vigilanza e requisiti rigorosi
La novità normativa prevede comunque vincoli e requisiti stringenti. Le imprese dovranno disporre di ambulanze autorizzate, attrezzature a norma, personale abilitato e assicurazioni adeguate. Non sarà sufficiente essere iscritti alla Camera di Commercio come impresa funebre: servirà una struttura organizzativa in grado di garantire continuità operativa, standard di igiene e sicurezza, capacità di intervento in situazioni sanitarie non complesse ma potenzialmente delicate. Gli enti locali e le ASL avranno un ruolo decisivo nel controllo e nel rilascio delle autorizzazioni, evitando sovrapposizioni pericolose con i servizi d’emergenza.
Una risposta al vuoto di servizio nei territori
In molti territori, soprattutto nelle aree interne o nei piccoli comuni, il trasporto sanitario non urgente è spesso assente o affidato a convenzioni temporanee con associazioni di volontariato. L’ingresso delle imprese funebri in questo segmento potrebbe garantire una copertura più omogenea e professionale, colmando un vuoto che penalizza proprio le fasce più fragili della popolazione. Le associazioni di categoria del comparto funebre hanno accolto la riforma come un’opportunità di riconoscimento del proprio ruolo multifunzionale, auspicando al tempo stesso un quadro regolatorio nazionale coerente, per evitare improvvisazioni e concorrenza sleale.
Verso una nuova integrazione tra servizi alla persona
La possibilità di offrire anche trasporti in ambulanza rafforza una tendenza già in atto: le imprese funebri non sono più solo operatori del fine vita, ma veri e propri fornitori di servizi alla persona, che spaziano dall’assistenza domiciliare alla consulenza burocratica, dalla tanatoprassi alla logistica familiare nei momenti critici. La sfida sarà garantire qualità, trasparenza e rispetto delle funzioni sanitarie, evitando che la nuova apertura si traduca in un far west normativo. Ma se ben regolato, il provvedimento può rappresentare un’innovazione utile sia per il sistema sanitario che per i cittadini.