ISCC Fintech: ricavi netti del 2022 in crescita del 215%

- di: Daniele Minuti

13/02/2023

ISCC Fintech: ricavi netti del 2022 in crescita del 215%

Integrated System Credit Consulting Fintech S.p.A., società attiva in Italia nel settore dell’acquisto di portafogli granulari di crediti non performing loan da parte di istituzioni finanziarie, special purpose vehicles e società finanziarie, ha reso noti i dati preconsuntivi di bilancio (non sottoposti a revisione contabile) al 31 dicembre del 2022: nel periodo analizzato, ISCC Fintech ha registrato una crescita più che rilevante a livello di ricavi netti consolidati.

Boom dei ricavi netti nel 2022 per ISCC Fintech

L’esercizio 2022 si è infatti chiuso con un dato pari a 4,71 milioni di euro, in rialzo di 215 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un risultato eccezionale, specialmente se confrontato con quello dei ricavi netti registrati nel 2020 (anno precedente alla quotazione), quando si arrivò a 0,25 milioni di euro.
L’EBITDA margin nel periodo analizzato raggiunge quota 19,5%, anch'esso in sensibile miglioramento rispetto al 2021.

Gianluca De Carlo, Amministratore Delegato di ISCC Fintech (nella foto), ha commentato: "Questo ottimo risultato conferma la validità delle strategie di sviluppo che stiamo perseguendo e che ci permettono di consolidare ulteriormente il posizionamento della società nel mercato, sempre più in crescita, dei crediti deteriorati. Vediamo con positività lo sviluppo del business per il 2023, anche in ragione della proﬁcua attività giudiziale, per il tramite dell’aﬃdamento e dell’esecuzione nel quarto trimestre 2022 delle azioni legali alla partecipata Lawyers S.t.A.. Riteniamo che la peculiarità con cui opera ISCC Fintech, unitamente al forte trend di sviluppo in atto sul segmento NPL nel quale operiamo, confermino la validità delle iniziative intraprese".

Tags: iscc fintech, economia

Notizie dello stesso argomento

Trovati 102 record

Pagina

...

Economia e Finanza

09/12/2025

Rapporto Bei 2025: imprese italiane tra fiducia e ritardi tecnologici