Israele: colonna d'aiuti salvavita per Gaza ferma in attesa al valico di Rafah

- di: Redazione
 
Una colonna d'aiuti, che potrebbero servire a prestare fondamentale assistenza sanitaria a 300 mila malati che si trovano nella Striscia di Gaza, secondo quanto riferisce l'Organizzazione Mondiale della Sanità, è ferma al valico di Rafah in attesa di poterlo attraversare. Il valico è stato chiuso a causa degli attacchi aerei all’inizio della guerra, e gli Stati Uniti hanno cercato di mediare un accordo per riaprirlo, al fine di consentire agli stranieri di andarsene e fare entrare gli aiuti umanitari che attualmente si trovano in territorio egiziano.

Israele: colonna d'aiuti salvavita per Gaza ferma in attesa al valico di Rafah

L’OMS ha ribadito la richiesta di una consegna ''immediata e sicura'' di forniture mediche, carburante, acqua potabile, cibo e altri aiuti umanitari a Gaza attraverso il valico di Rafah.
L'Organizzazione ha espresso preoccupazione per la carenza di acqua e servizi igienico-sanitari nel territorio, in particolare negli ospedali, dove la vita dei pazienti può essere messa in ulteriore pericolo a causa di epidemie di infezioni e malattie. Secondo l'OMS, quattro ospedali nel nord di Gaza non funzionano per i danni subiti dai bombardamenti e 21 strutture ospedaliere sono sotto ordine di evacuazione israeliano.
Oltre un milione di persone avrebbero già abbandonato le loro case nella Striscia.

Le forze israeliane, dopo il richiamo di circa 360.000 riservisti, si sono posizionate lungo il confine di Gaza e sarebbero pronte per quella che secondo Israele sarebbe stata un'ampia campagna per smantellare Hamas, di cui l'IDF ha affermato di aver già colpito dozzine di obiettivi, inclusi centri di comando e postazioni lanciarazzi, e di aver ucciso anche comandanti dell'organizzazione. Ma nonostante il martellamento dell'artiglieria e gli attacchi aerei, continua il lancio di razzi sul territorio israeliano.

Intanto, Philippe Lazzarini, commissario generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso ai rifugiati palestinesi, l'Unrwa, ha detto che Gaza ''è stata strangolata''.
''Se guardiamo alla questione dell’acqua – sappiamo tutti che l’acqua è vita – Gaza sta finendo l’acqua, e Gaza sta finendo la vita'', ha detto Lazzarini, in una conferenza stampa a Gerusalemme.
''L'attacco della scorsa settimana contro Israele - ha aggiunto - è stato orrendo. L’attacco e la presa di ostaggi costituiscono una flagrante violazione del diritto umanitario internazionale. Ma la risposta all’uccisione di civili non può essere quella di ucciderne di più''.

Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite, almeno 400.000 sfollati da Gaza sono stipati nelle scuole e negli edifici dell’UNRWA, la maggior parte dei quali non è attrezzata come rifugio di emergenza. Le condizioni sono antigeniche e spaventose.
La maggior parte dei 13.000 dipendenti dell'agenzia nella Striscia di Gaza sono ora sfollati o fuori dalle proprie case, ha affermato Lazzarini.

Intanto, secondo una fonte citata dall'Associated Press, a garanzia dell'anonimato, il presidente americano Joe Biden starebbe prendendo in considerazione la possibilità di un viaggio in Israele nei prossimi giorni. Il viaggio, laddove venisse confermato, sarebbe un ulteriore forte messaggio della vicinanza degli Stati Uniti a Israele dopo l’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas.
Da Washington arriva poi la notizia che, secondo il Dipartimento di Stato, il numero degli americani uccisi dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas è salito a 30.

''In questo momento possiamo confermare la morte di 30 cittadini statunitensi. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle vittime e alle famiglie di tutte le persone colpite", ha affermato il Dipartimento di Stato in una dichiarazione. Gli Stati Uniti sono inoltre a conoscenza della scomparsa di 13 cittadini e sono in contatto con le loro famiglie.
“Il governo degli Stati Uniti sta lavorando 24 ore su 24 per determinare dove si trovano e sta lavorando con il governo israeliano su ogni aspetto della crisi degli ostaggi, inclusa la condivisione di informazioni di intelligence e il dispiegamento di esperti da tutto il governo degli Stati Uniti per consigliare il governo israeliano sugli sforzi per recuperare gli ostaggi" si legge nella dichiarazione.
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