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Italia, anticiclone settembrino: punte di 34°C prima della “tempesta d’autunno”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Italia, anticiclone settembrino: punte di 34°C prima della “tempesta d’autunno”

Settembre regala all’Italia un’inaspettata parentesi estiva. L’anticiclone, spiega Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, interesserà gran parte della Penisola fino al weekend, portando sole diffuso e temperature nettamente superiori alla media stagionale.

Italia, anticiclone settembrino: punte di 34°C prima della “tempesta d’autunno”

Nelle prossime ore è atteso un ultimo passaggio instabile al Nord-Est e in Toscana, con piogge in Friuli Venezia Giulia, sulle Alpi e sull’Appennino settentrionale, legate al transito di un fronte perturbato tra Baviera e Slovenia. Ma si tratterà di fenomeni isolati.

Da mercoledì 17 settembre, le massime toccheranno 33°C in Sicilia, 32°C in Calabria e Puglia, con picchi sopra i 30°C anche a Roma e Terni. La media climatica di questo periodo per la Capitale è di circa 25-26°C, segno di un’anomalia di 6-7 gradi.

Punte record nel weekend
Le giornate più calde sono attese tra venerdì e sabato: previste punte di 34°C a Benevento, Caserta, Taranto e Terni, 33°C a Firenze, Frosinone e Napoli, 32°C a Lucca, Rieti e Roma. Persino al Nord, tra Emilia e Alto Adige, le massime sfioreranno i 30°C.

Un caldo fuori stagione che si traduce in una vera “seconda estate”, con conseguenze non solo sul comfort climatico ma anche sul piano energetico, agricolo e turistico.

Impatti economici immediati

Sul fronte energetico, le temperature elevate mantengono alta la domanda di climatizzazione: secondo i dati di Terna, ogni grado in più può determinare picchi di consumo elettrico fino a 1 GW. In un periodo in cui la domanda dovrebbe fisiologicamente calare, i consumi restano sostenuti, incidendo sui prezzi all’ingrosso dell’elettricità.

Per l’agricoltura, il caldo prolungato può favorire una maturazione tardiva di alcune colture, ma al tempo stesso aumenta lo stress idrico e il rischio di raccolti compromessi se le piogge annunciate arriveranno in forma violenta. Vigneti e uliveti, in particolare, potrebbero subire effetti contrastanti: benefici in alcune aree del Centro-Sud, criticità altrove.

Il turismo guadagna un’inaspettata estensione della stagione balneare: le località costiere del Sud e delle isole registrano un prolungamento delle presenze, con effetti positivi per alberghi e ristorazione. Al contrario, il settore montano rimanda l’avvio delle attività autunnali, soprattutto legate al trekking e al turismo dei colori stagionali.

L’Equinozio e il rischio tempesta
Il caldo anomalo sembra destinato a durare fino al weekend, ma proprio in coincidenza con l’Equinozio d’Autunno, previsto lunedì 22 settembre alle 20.19, i modelli meteo segnalano un possibile cambio radicale.

Potrebbe arrivare quella che i meteorologi chiamano “Tempesta Equinoziale”, un fronte perturbato intenso con piogge e rovesci diffusi. Da valutare l’intensità: se confermata, l’Italia passerebbe in poche ore da condizioni estive a scenari tipicamente autunnali, con potenziali criticità idrogeologiche soprattutto nelle aree urbane più vulnerabili.

Settori sotto osservazione
Per le compagnie assicurative, un eventuale episodio di maltempo estremo rappresenterebbe un rischio di nuove richieste di risarcimento, dopo un 2024 già segnato da grandinate e alluvioni.

Il settore idrogeologico attende con cautela: l’arrivo di piogge intense su terreni secchi e impermeabili può aumentare il rischio di frane e allagamenti. In molte regioni, il caldo prolungato ha infatti ridotto l’umidità del suolo, rendendolo meno capace di assorbire precipitazioni improvvise.

Una stagione che cambia volto
Il quadro meteorologico conferma la crescente variabilità climatica: ondate di caldo fuori stagione seguite da eventi estremi che mettono alla prova sia i cittadini sia l’economia. Per l’Italia, l’anticiclone settembrino rappresenta un’opportunità per alcuni settori, ma l’incognita della “tempesta d’autunno” ricorda quanto la pianificazione di medio periodo debba ormai tenere conto di un clima sempre più instabile e imprevedibile.

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