Italia-Francia: la strana coerenza di Parigi, accordo con Londra per fermare i migranti

- di: Redazione
 
Italia-Francia, capitolo migranti. Breve riassunto delle puntate precedenti.
Il Governo italiano, ricordando che dall'inizio dell'anno ha accolto circa 90 mila migranti irregolari, ferma lo sbarco di alcune centinaia di persone dalle navi (battenti bandiera tedesca e norvegese) di ong, non ritenendo rispettate le norme adottate in materia dal Paese. In particolare, alla nave Ocean Viking viene negato l'autorizzazione a fare sbarcare il suo carico di disperati che, grazie all'ok del governo di Parigi, prendono il mare diretti a Tolone, dove vengono accolti. La Francia usa parole durissime contro il governo italiano, denunciando l'accordo di ricollocamento dei migranti e invitando la Germania a fare lo stesso.
Punto e a capo.

Italia-Francia: la strana coerenza di Parigi sui migranti

La Francia, quindi, la stessa che a Ventimiglia si distingue per la durezza usata dai suoi agenti e gendarmi nei confronti di chi, provenendo dall'Italia, cerca di attraversare illegalmente il confine, si ritiene autorizzata a dare lezioni di umanità.
Capiamoci, ognuno in casa sua è autorizzato a fare come gli pare, nella cornice delle leggi nazionali e degli accordi internazionali. Ma, allo tempo, prima di dare lezioni agli altri bisognerebbe guardare in casa propria. Ma i francesi, si sa, sono fatti così e, mentre bacchettano l'Italia accusandola di disumanità, raggiungono un accordo con la Gran Bretagna per fermare - con le cattive, più che con le buone - i tentativi dei migranti che attraversano la Manica cercando di arrivare nel Regno Unito.

Una mossa che certifica quindi che, se la destra non sa quel che fa la sinistra, si capisce bene che Parigi ha una visione strabica del problema, trattandolo in modo muscolare con l'Italia e in modo oltremodo soft con Londra, che, da parte sua, da tempo cerca di trovare una soluzione ai continui tentativi migliaia di irregolari (dall'inizio dell'anno ne sono stati 'censiti' quarantamila) di toccare, con ogni mezzo, il suolo britannico.
Ecco quindi che sorprende sino ad un certo punto, visto come spesso la diplomazia sappia essere spietata, che Francia e Regno Unito abbiano firmato oggi un nuovo accordo per ''combattere insieme'' contro i migranti che attraversano la Manica. Un fenomeno che, da anni, alimenta la tensione tra i due Paesi, con Londra che accusa Parigi di non aiutarla a fermare l'invasione. Ora, da un Paese che parla di umanità e di rispetto per le sofferenze dei migranti in fuga dalla fame e dalla guerra, ci si aspetterebbero atti conseguenziali. Ed invece l'accordo altro non è che un meno scambio di cortesie, a pagamento. Perché i britannici hanno convenuto di pagare alla Francia 72,2 milioni di euro nel 2022-2023 alla Francia, che, in cambio, aumenterà il dispositivo di controllo delle spiagge da dove partono i migranti per raggiungere il Regno Unito, rafforzando del 40% il dispositivo in termini numerici, 350 poliziotti e gendarmi aggiuntivi, compresi i riservisti. Secondo quanto anticipato dai media online francesi questa mattina, nel documento, firmato a Parigi dal ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin (sì, proprio lui, quello che accusa l'Italia di insensibilità), e dal suo omologo britannico, Suella Braverman, non compare alcun obiettivo quantificato per le intercettazioni di barche, come invece avrebbe voluto il Regno Unito, stando ai quotidiani d'oltremanica.

In questo testo, Londra e Parigi si sono prefissate l'obiettivo di dispiegare "risorse tecnologiche e umane", compresi i droni, sulla costa francese per rilevare, monitorare e intercettare meglio le imbarcazioni. Insomma, Francia e Gran Bretagna hanno deciso di ''scatenare l'inferno'' in funzione anti-migranti.
Nell'accordo c'entra anche l'intelligence, perché i firmatari hanno deciso di mettere in comune le informazioni raccolte, in particolare "dai migranti intercettati" , per smantellare meglio le reti di contrabbando e scoraggiare gli attraversamenti, attraverso un lavoro congiunto , in collaborazione con i Paesi di origine e transito (e qui come la mettiamo con la vituperata Italia?) . Per la prima volta, recita l'accordo, squadre di osservatori saranno dispiegate su entrambe le sponde della Manica al fine di “rafforzare l'intesa comune” tra i due Paesi. Nei porti, poi, verranno utilizzate pattuglie cinofile e nei valichi di frontiera lungo la costa installate telecamere di sorveglianza ai principali valichi di frontiera lungo la costa. Anche nel sud della Francia (quindi dove arrivano i migranti provenienti dall'Italia) saranno creati centri di accoglienza per dissuadere gli esuli che utilizzano il Mediterraneo dal tornare a Calais e per “offrire loro alternative sicure”.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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