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Maltempo, allerta arancione in tre regioni: cresce il rischio idraulico

- di: Giulia Caiola
 
Maltempo, allerta arancione in tre regioni: cresce il rischio idraulico

Il Centro Funzionale della Protezione Civile ha diramato un’allerta arancione per rischio idraulico su tre regioni del Centro-Nord: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Le precipitazioni intense delle ultime ore, unite alla saturazione dei suoli e al progressivo ingrossamento dei fiumi, hanno portato al superamento di diverse soglie di criticità, in particolare lungo i bacini dell’Adda, del Brenta e del Reno. Le autorità regionali sono al lavoro per predisporre misure di prevenzione e monitoraggio, in attesa di nuove ondate di pioggia attese nella serata e nella notte.

Maltempo, allerta arancione in tre regioni: cresce il rischio idraulico

In Lombardia, le aree maggiormente colpite risultano quelle del Bresciano e dell’Alto Milanese. A Palazzolo sull’Oglio è stato chiuso un ponte cittadino per l’innalzamento repentino del livello del fiume, mentre in provincia di Lecco alcune famiglie sono state evacuate in via precauzionale. A Milano, le autorità hanno attivato il Centro operativo comunale per monitorare il Seveso, considerato tra i più a rischio di esondazione in caso di piogge persistenti. La pioggia, che non dà tregua da 36 ore, sta mettendo in crisi anche il sistema fognario urbano.

Il Veneto sorvegliato speciale tra Vicenza e Padova

Anche in Veneto la situazione è in rapido deterioramento. Le zone tra Vicenza, Padova e la Bassa Veronese sono sotto osservazione per il rischio di allagamenti, con le squadre della Protezione Civile impegnate nel controllo degli argini e nell’attivazione dei canali scolmatori. A Vicenza, dove il Bacchiglione è monitorato costantemente, le scuole rimarranno chiuse per la giornata odierna. L’amministrazione regionale ha invitato i cittadini a limitare gli spostamenti, mentre i Vigili del Fuoco hanno già effettuato oltre 120 interventi per allagamenti e rimozione alberi caduti.

Emilia-Romagna ancora fragile dopo le emergenze del 2023
Particolarmente sensibile è la situazione in Emilia-Romagna, dove il ricordo delle gravi alluvioni del maggio 2023 è ancora vivo. In queste ore, le province di Bologna e Ravenna sono quelle più esposte. I fiumi Lamone e Savio stanno raggiungendo i livelli di guardia e in alcune aree rurali si segnalano già esondazioni nei campi. Le autorità locali hanno attivato i centri di coordinamento emergenza e predisposto punti di raccolta per eventuali evacuazioni. L’instabilità del terreno e la fragilità delle arginature preoccupano soprattutto in Romagna, già duramente colpita in passato.

Una dinamica atmosferica complessa e persistente

Il maltempo è causato da un’area di bassa pressione che si è stabilizzata sul Mediterraneo centrale, alimentata da aria umida e instabile proveniente da sud-ovest. Secondo il bollettino dell’Aeronautica Militare, la perturbazione non accennerà a muoversi prima di mercoledì, con nuove piogge previste anche sul Lazio e sulla Toscana. I meteorologi parlano di una delle configurazioni più persistenti degli ultimi mesi, con potenziali effetti a catena sul sistema fluviale e sulle infrastrutture. Resta elevata la probabilità di frane, smottamenti e interruzioni della viabilità.

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