Manovra, Giorgetti a Cernobbio: "Non sarà correttiva". Attese valutazioni su spese difesa

Si è chiusa ieri a Cernobbio l’edizione 2025 del Forum Teha, appuntamento tradizionale per imprenditori, manager e politica. In collegamento video il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha assicurato: "Non sarà una manovra correttiva". "Lavoro in modo serio e pragmatico sulla base dei dati disponibili – ha aggiunto – e i numeri mostrano che l’Italia è tra i pochi Paesi europei che rispettano puntualmente le regole Ue, dopo averle criticate".

Manovra, Giorgetti a Cernobbio: "Non sarà correttiva". Attese valutazioni su spese difesa

Giorgetti ha confermato le previsioni già indicate nei documenti programmatici. "Quest’anno non serve alcuna manovra correttiva perché le stime si stanno rivelando corrette. Avevamo già tenuto conto del rallentamento dovuto alla guerra commerciale globale e fissato la crescita allo 0,6%".

La variabile Ucraina
Il ministro ha richiamato una variabile che definisce "imponderabile e detestabile": l’escalation della guerra in Ucraina e la decisione della Ue di aumentare la spesa per la difesa. "È un fatto nuovo che dovremo gestire, sperando non comprometta i nostri obiettivi di politica economica", ha detto. Per Giorgetti, lo sforzo richiesto potrà trasformarsi in opportunità per l’industria italiana.

"Non è finita la stagione dei sacrifici"
Alla domanda se sia terminata l’epoca del rigore, Giorgetti ha replicato: "Mi sembra eccessivo. Abbiamo ridotto misure insostenibili come superbonus e reddito di cittadinanza, ma abbiamo anche sostenuto i redditi più bassi. Restano margini per interventi fiscali a favore delle famiglie, compatibilmente con i vincoli europei". Ha ricordato inoltre che "il Patto di stabilità si può derogare solo per le spese militari, non per altri investimenti".

La platea di imprenditori
La tre giorni di Cernobbio ha raccolto il gotha della finanza e delle imprese. Una rilevazione interna condotta tra oltre 200 partecipanti ha promosso il governo Meloni: oltre l’80% giudica positivamente l’operato dell’esecutivo a metà mandato, il 25% assegna un voto tra 8 e 9. Le opposizioni ottengono invece giudizi negativi dal 70% della platea.

Schlein: "Interventismo solo sul risiko bancario"
Sul palco è intervenuta anche la segretaria del Pd Elly Schlein: "L’unico interventismo in economia del governo è sul risiko bancario, una partita politica a sostegno di cordate considerate amiche". Ha rivendicato che sarà il centrosinistra a difendere "le regole di mercato" e a proporre "un’alternativa solida e credibile", citando sanità pubblica, ricerca e diritti.

Renzi, Calenda e gli altri leader
Tra i leader di opposizione presenti anche Matteo Renzi e Carlo Calenda, chiamati a confrontarsi con manager e imprenditori nella cornice di Villa d’Este.

L’ironia di Giorgetti
Il titolare del Mef ha ironizzato sulle ipotesi circolate durante l’estate: "Come c’è il calciomercato in agosto, così c’è la manovra-mercato in agosto e settembre, con proposte fantasiose di cui il ministro non sa nulla".

Salvini resta defilato
Il vicepremier Matteo Salvini ha evitato di entrare nei temi fiscali, preferendo soffermarsi sul piano infrastrutturale del Mit. "Sulla manovra non parlo, lascio la parola al collega Giorgetti", ha detto.

Urso: nuovo strumento per le imprese
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha ricordato l’incontro con il presidente di Confindustria Orsini "per aprire un confronto in vista della sessione di bilancio". Tra gli obiettivi, un nuovo strumento nazionale, continuativo e semplificato per incentivare gli investimenti in innovazione, alternativa a Transizione 5.0 e più snella di Transizione 4.0, in linea con le regole europee.