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Onu: Mattarella, “il sistema è sotto attacco e va difeso”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Onu: Mattarella, “il sistema è sotto attacco e va difeso”

“L’Onu ha indiscutibilmente contribuito a plasmare un ordine internazionale elaborando valori condivisi: pace, sicurezza e cooperazione internazionale, affermando la prevalenza del principio della coesistenza pacifica. Si tratta di valori che richiamano una visione collaborativa, dialogante, in cui il rispetto delle prerogative di ogni Stato e il rispetto delle persone disegnano un sistema coerente, basato sulla Carta delle Nazioni Unite e sulla Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo. Quel sistema resta oggi più che mai valido, proprio di fronte ai disastri che la sua inosservanza procura, e va difeso, proprio perché si trova sotto attacco”, ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervista concessa alla “Voce di New York” in occasione degli 80 anni delle Nazioni Unite.

Onu: Mattarella, “il sistema è sotto attacco e va difeso”

“L’alternativa – ha aggiunto – sarebbe il regresso a un mondo in perenne ebollizione, regolato da temporanei rapporti di forza, in ultima analisi da quella realtà che ha condotto alle macerie seguite allo scoppio della seconda guerra mondiale, da cui la Carta di San Francisco ha cercato di riscattare la comunità internazionale”.

Un anniversario celebrato in un mondo più fragile
L’intervento del capo dello Stato arriva in un momento in cui l’Onu compie 80 anni in un quadro globale segnato da guerre aperte, blocchi geopolitici contrapposti e una crescente erosione della fiducia nelle istituzioni multilaterali. È in questo scenario che Mattarella colloca l’urgenza della difesa dell’ordine postbellico: non come memoria, ma come argine.

Il rischio del “mondo senza regole”

La formula utilizzata dal presidente – “regresso a un mondo regolato dai rapporti di forza” – descrive con sobrietà diplomatica la deriva che oggi molti analisti indicano come minaccia centrale: la sostituzione del diritto con la pura potenza. Nel suo ragionamento affiora il contenuto storico della Carta di San Francisco: non una dichiarazione ideale, ma un antidoto costruito dalle rovine del 1945.

La crisi del multilateralismo
Quando Mattarella parla di un sistema “sotto attacco”, il riferimento non è solo ai conflitti in corso ma alle tentazioni di superare l’Onu nei fatti, creando alleanze variabili e soluzioni “parallele” che svuotano il meccanismo multilaterale. L’appello è dunque anche istituzionale: non indebolire ciò che, pur imperfetto, ha impedito per otto decenni che la logica della guerra tornasse l’unica regola condivisa.

L’Italia tra garanzia e ponte
Il presidente inserisce implicitamente la postura italiana nello spazio che storicamente Roma occupa: quello di Paese ponte, europeista ma dialogante, convinto che pace e sicurezza non siano gestibili senza istituzioni comuni. La difesa dell’Onu coincide così con la difesa di un modello di relazioni internazionali che l’Italia considera parte della propria identità costituzionale.

Perché questo messaggio proprio oggi
L’anniversario fornisce l’occasione, ma il contenuto riguarda il presente. Guerre regionali, concorrenza tra potenze, uso “flessibile” del diritto internazionale: tutti elementi che rendono attuale l’avvertimento di Mattarella. La sua è una linea di continuità con altri interventi al Quirinale: difendere il multilaterale non per nostalgia, ma per necessità di stabilità.

Un richiamo al futuro più che al passato
Nelle parole del presidente non c’è retorica commemorativa: c’è la consapevolezza che l’alternativa a un ordine multilaterale non è un sistema migliore, ma il vuoto. E quel vuoto – sostiene – rischia di riportare il mondo esattamente dove l’Onu voleva non farlo tornare mai più.

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