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Maturità al via per oltre 500 mila studenti, l’Italia fa il tifo per loro

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Maturità al via per oltre 500 mila studenti, l’Italia fa il tifo per loro

Questa mattina, alle 8:30 in punto, oltre 500 mila studenti italiani varcheranno la soglia delle loro scuole per affrontare la prima prova scritta dell’esame di maturità. Si tratta del tema di italiano, prova nazionale identica per tutti gli indirizzi, un banco di prova che rappresenta da sempre l’inizio ufficiale dell’esame di Stato.

Maturità al via per oltre 500 mila studenti, l’Italia fa il tifo per loro

Per generazioni di studenti, questa giornata resta impressa come un momento sospeso tra ansia e consapevolezza, tra il peso delle aspettative e la voglia di dimostrare quanto si è cresciuti. La maturità è molto più che una serie di verifiche: è un rito collettivo che segna la fine dell’adolescenza e l’inizio di una nuova stagione della vita.

Il messaggio di Meloni: “Un’Italia che vi guarda con fiducia”
Anche la politica si è affacciata su questa giornata simbolica. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto rivolgere un messaggio personale agli studenti: “L’Italia fa il tifo per voi”, ha scritto, parlando della maturità come di una “tappa significativa che serve a mettervi alla prova, non solo sul piano scolastico, ma anche su quello umano e personale”. Le parole della premier si inseriscono in una lunga tradizione di auguri istituzionali rivolti alle nuove generazioni, in una delle poche occasioni in cui scuola e politica si parlano con toni condivisi e non conflittuali. Un segnale importante in un tempo in cui la scuola chiede riconoscimento e stabilità.

Più di mezzo milione di candidati: una fotografia dell’Italia che cambia
Sono 526.317 gli studenti che affrontano quest’anno l’esame di Stato. La maggioranza sono studentesse, e i dati mostrano una distribuzione piuttosto equilibrata sul territorio nazionale, con picchi numerici nelle regioni più popolose come Lombardia, Lazio e Campania. Il tasso di ammissione sfiora il 97%, a conferma di un sistema scolastico che, pur tra mille difficoltà, continua a garantire percorsi formativi completi e regolari. Il numero degli studenti con bisogni educativi speciali è in costante aumento, e le scuole si sono attrezzate per garantire prove accessibili anche a loro, confermando un’attenzione crescente all’inclusione.

Tra passato e futuro: la maturità come passaggio simbolico
L’esame di maturità mantiene, anno dopo anno, una sua forza narrativa e identitaria. Non è solo una prova scolastica, ma una soglia simbolica che tutti attraversano. Ci sono le paure, le incertezze, ma anche la determinazione. Per molti studenti rappresenta il primo confronto con un compito che richiede autonomia di pensiero, gestione dell’emotività, capacità di interpretare il mondo. È una prova che non riguarda solo i contenuti appresi in classe, ma anche la capacità di stare al mondo, di esprimere una visione, di misurarsi con il tempo e la storia. La scuola, in questo, continua a rappresentare un luogo centrale della democrazia, nonostante le sue fragilità strutturali e i ritardi nelle riforme.

Domani la seconda prova, poi il momento dell’orale
La seconda tappa sarà quella della prova di indirizzo, in programma per domani. Si tratta di un test costruito in base ai programmi effettivamente svolti durante l’anno e predisposto direttamente dal Ministero, differenziato per ogni percorso scolastico. Nei giorni successivi si passerà al colloquio orale, il momento forse più temuto: un esame multidisciplinare, durante il quale ogni studente dovrà presentare un proprio percorso, discutere un elaborato, affrontare domande trasversali. È il momento in cui la maturità diventa anche un racconto personale, una messa in scena di ciò che si è diventati in cinque anni di scuola superiore.

Un’Italia che si specchia nei suoi diciottenni
Ogni anno, la maturità racconta qualcosa di nuovo sull’Italia e sui suoi giovani. È un appuntamento collettivo che restituisce, nella sua ritualità, un’immagine del Paese che cambia. I ragazzi che oggi siedono dietro ai banchi per scrivere il loro tema sono cresciuti tra pandemia, crisi climatica, guerre in diretta e rivoluzioni tecnologiche. Ma sono anche i ragazzi che leggono, che discutono, che costruiscono amicizie solide e che cercano un posto nel mondo. L’esame di Stato, nel suo valore simbolico, continua a rappresentare il tentativo del Paese di misurare, ogni anno, il futuro che cresce. E oggi, più che mai, è l’Italia intera a fare il tifo per loro.

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