File chilometriche, pasti buttati, carte rivendute come pezzi da collezione: la catena ammette l’errore e promette misure drastiche.
Un Happy set... poco happy
A partire da sabato 9 agosto 2025 McDonald’s Giappone aveva lanciato una promozione sui suoi celebri “Happy Set” — una versione nipponica del Happy Meal — offrendo, insieme al pasto per bambini, due carte collezionabili Pokémon esclusive. La mossa, pensata per divertire giovani fan, è invece degenerata in una vera e propria “Poké-frenesia”.
Il crollo della logistica
La promozione, inizialmente prevista fino a lunedì 11 agosto, è terminata già nel primo giorno in moltissimi punti vendita. L’impennata di richieste ha esaurito immediatamente le scorte. File interminabili di acquirenti — spesso adulti collezionisti, non famiglie con bambini — hanno creato caos nei pressi dei ristoranti.
Cibo scartato, indignazione social
Piatti intatti, lasciati nei ristoranti o addirittura in strada, sono diventati il simbolo dello spreco: cartoni pieni di hamburger e patatine abbandonati ovunque. Su internet, immagini di rifiuti alimentari, fatte circolare da utenti indignati, hanno scatenato l’indignazione generale.
Rivendita frenetica: il guadagno fa gola
Le carte Pokémon, in particolare quelle raffiguranti Pikachu, sono subito finite sulle aste online a cifre altissime — alcune vendute per centinaia di dollari o decine di migliaia di yen. Alcune carte hanno raggiunto addirittura oltre 1.000 dollari, mentre rarità come un Pikachu erano arrivate a toccare i 5,27 milioni di dollari.
McDonald’s: le scuse e le contromisure
McDonald’s Giappone ha preso atto dell’accaduto. In un comunicato ha ammesso di non aver previsto una simile domanda e di aver agito con insufficiente preparazione. Le scuse vanno dritte al cuore della questione:
“Non crediamo nell’abbandono o nello spreco del cibo. Questa situazione va contro la nostra filosofia di offrire un’esperienza felice alle famiglie.” — McDonald’s Giappone.
Sono annunciate misure serie:
- Limiti di acquisto (es. max-5 Happy Set per cliente)
- Blocco degli ordini online e via app
- Rifiuto del servizio a chi aggira i limiti o minaccia il personale
- Disattivazione dell’account dell’app per clienti recidivi o sospetti
- Appello alle piattaforme e-commerce per frenare le vendite speculative
Il contesto: non è la prima volta
Questo clamoroso flop non è un episodio isolato: in passato McDonald’s Giappone aveva già visto il caos con altre collaborazioni, come quella con Chiikawa/Minecraft (primavera 2025), dove analoghi problemi di traffico e spreco si erano già manifestati.
Nel panorama mondiale, la succursale giapponese è nota per generare fervore con le campagne a tema pop. Dal BTS Meal del 2021, che causò chiusure anticipate in Indonesia, ai peluche Hello Kitty celebrativi nel 2015 a Singapore, passando per la partnership con Cactus Plant Flea Market nel 2022 negli Stati Uniti: tutte iniziative concluse in sold-out e, talvolta, con caos.
Spettacolo surreale
È surreale assistere all’ennesimo spettacolo di marketing sfuggito di mano. Una catena globale come McDonald’s, con risorse colossali, è incapace di prevedere che due carte Pokémon scatenano il delirio? Se collezionisti adulti e speculatori travolgono bambini e famiglie, allora è il marketing a doversi adattare — non le vittime. Speriamo che le nuove regole non siano solo parole: bastano due giorni di caos per macchiare l’immagine della multinazionale come facilitatore di spreco e mercimonio più che festa e complicità culturale.