• PIRELLI25 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • POSTE25 850 1

Moda e meccanica in crisi: il Made in Italy frena, produzione in calo e aziende in difficoltà

- di: Giulia Caiola
 
Moda e meccanica in crisi: il Made in Italy frena, produzione in calo e aziende in difficoltà

Il 2024 si è chiuso con un bilancio negativo per due pilastri dell'economia italiana: moda e meccanica. Secondo il report dell’Ufficio Studi di Confartigianato, la produzione nel settore moda ha registrato una flessione del 10,5%, mentre la meccanica ha subito un calo del 6% rispetto all'anno precedente. Numeri che preoccupano imprese e lavoratori, in un contesto già segnato da incertezze economiche e pressioni internazionali.

Moda e meccanica in crisi: il Made in Italy frena, produzione in calo e aziende in difficoltà

La moda, da sempre fiore all'occhiello del made in Italy, ha attraversato un anno complicato. Il segmento più colpito è stato quello degli articoli in pelle, che ha registrato un tracollo del -17%, con un picco negativo per il comparto calzaturiero (-18,5%). Anche il tessile e l’abbigliamento non sono stati risparmiati, con decrementi rispettivamente del 6,9% e del 7,5%. Le cause? Un mix letale di aumento dei costi di produzione, rallentamento dei consumi e concorrenza internazionale sempre più agguerrita.

Gli effetti di questa crisi si vedono anche nella filiera: molti laboratori artigianali, cuore pulsante della produzione italiana, stanno chiudendo i battenti. “I clienti ordinano meno, e i pagamenti arrivano sempre più in ritardo”, racconta un imprenditore del distretto calzaturiero di Marche e Toscana, una delle aree più colpite.

Meccanica in affanno, autoveicoli in caduta libera
Anche il settore della meccanica, storicamente solido e trainante, sta vivendo una fase di contrazione. Il dato più preoccupante riguarda la produzione di autoveicoli, che ha subito un vero e proprio crollo del 29,1%. Un segnale allarmante, che risente del rallentamento della domanda globale e della transizione all’elettrico, che ha colto impreparata parte dell’industria italiana.

I fornitori di componentistica per l’auto stanno vivendo mesi difficili, tra incertezze sulle nuove tecnologie e costi di adeguamento alle normative ambientali sempre più stringenti. In difficoltà anche il comparto della meccanica di precisione e della robotica industriale, che ha risentito di una frenata degli investimenti, sia nazionali che internazionali.

Meno aziende, meno lavoro: un problema strutturale

Oltre ai dati sulla produzione, emerge un altro trend preoccupante: il numero di imprese nei settori moda e meccanica è in calo costante. Tra il 2021 e il 2024, il numero totale di aziende attive si è ridotto del 3,1%, con una contrazione ancora più marcata proprio nei due comparti in crisi. In totale, in questi anni sono scomparse 21.000 imprese, un’emorragia che rischia di lasciare un vuoto difficile da colmare nel tessuto economico italiano.

La chiusura di un’azienda significa anche perdita di posti di lavoro: le aspettative sulle assunzioni per il 2025 sono in forte calo, con gli imprenditori che preferiscono mantenere un profilo prudente, evitando nuove assunzioni e ricorrendo sempre più a contratti a termine o al blocco del turnover.

Verso il 2025: spiragli di ripresa?

Nonostante il quadro negativo, qualche segnale positivo inizia a intravedersi. Le previsioni per i primi mesi del 2025 indicano un leggero miglioramento degli ordini, anche se ancora lontano dai livelli pre-crisi. Alcuni imprenditori della meccanica stanno scommettendo sulla digitalizzazione e sull’export per uscire dalla stagnazione, mentre nel settore moda si guarda con interesse alla ripresa del turismo internazionale, che potrebbe dare nuovo slancio agli acquisti di prodotti italiani.

Ma l’incertezza resta alta, e la sfida per il governo e le imprese sarà quella di rilanciare due comparti strategici per il Paese. Serve un piano industriale forte, incentivi mirati e una politica che aiuti le imprese a reggere l’urto della competizione globale senza perdere la loro identità. Perché il made in Italy non può permettersi di rallentare.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 71 record
Pagina
10
24/06/2025
Dai debiti al controllo: rivoluziona oggi la tua vita economica
Da Harriet a Dave Ramsey: strategie, errori comuni e verità scomode per uscire dal debito ...
24/06/2025
Mercati asiatici in accelerazione, petrolio e valute in rally
L’ottimismo circonda le Borse e i commodity: l’annuncio emergente di un cessate il fuoco t...
24/06/2025
Greenwashing, l’Europa si arrende: legge ritirata sotto pressioni
Italia e Commissione frenano sulla stretta ambientale. L’Europarlamento accusa: “Così si c...
24/06/2025
Mercati a braccia aperte, politica muta: l’eco delle reazioni a Savona
Tra standing ovation finanziaria e assordante silenzio politico, golden power e crypto div...
24/06/2025
Mediobanca rilancia al 2028, è sfida aperta a Montepaschi
Nagel aggiorna il piano per contrastare l’assalto di Mps. Intanto Unicredit barcolla sull’...
23/06/2025
Più coesione, più innovazione: il segreto delle imprese che vincono
Nel 2024 il 44% delle Pmi manifatturiere italiane è coesivo: sostenibilità, digitale e rel...
Trovati 71 record
Pagina
10
  • PIRELLI25 300
  • POSTE25 720
  • 720 intesa GREEN 25