Medio Oriente: sempre più vicina la battaglia dentro Gaza

- di: Redazione
 
Si avvicina, con il passare delle ore, il momento in cui comincerà la battaglia per il controllo di Gaza. Ieri, le forze armate israeliane, l'IDF, hanno detto di avere sfondato "il perimetro avanzato di Hamas nel nord della Striscia di Gaza". Contestualmente, l'IDF ha reso noto che, in un attacco aereo mirato, è stato ucciso il capo dello ''schieramento anticarro di Hamas'', non specificando l'identità dell'uomo. "Lo schieramento è una forza anticarro letale e capace ed eliminarlo avrà un impatto sulle future capacità di combattimento di Hamas", ha affermato l'IDF in una nota. Ieri, intanto, cinque operatori americani sono passati da Gaza all'Egitto, un evento che, per il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano, è ''una svolta significativa".

Medio Oriente: sempre più vicina la battaglia dentro Gaza

Ma è solo un primo, piccolissimo passo, perché, secondo il Dipartimento di Stato degli Usa, circa 400 americani e 600 loro familiari sono rimasti intrappolati a Gaza. Tanto che Kirby, pur esprimendo soddisfazione per l'uscita del primo gruppetto di americani, ha detto che le evacuazioni "richiederanno del tempo", perché "la situazione rimane molto fluida" e complicato il processo per identificare gli americani e assicurarsi che abbiano la documentazione adeguata e possano accedere a una via disponibile per uscire in modo sicuro ed efficiente.

Sull'argomento à intervenuto lo stesso presidente Biden dicendo che ''i cittadini americani sono riusciti a uscire oggi come parte del primo gruppo di probabilmente più di 1.000 persone. Vedremo ulteriori sviluppi di questo processo nei prossimi giorni. Stiamo lavorando senza sosta per convincere gli americani fuori da Gaza, il più presto e nel modo più sicuro possibile." Per domani è prevista la visita del segretario di Stato Antony Blinken in Israele e Giordania. Blinken Netanyahu e altri leader israeliani per ottenere un aggiornamento sui loro piani militari.

Durante l'incontro con gli israeliani, ha annunciato il portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller, Blinken "ribadirà il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi in conformità con il diritto umanitario internazionale e discuterà della necessità di prendere tutte le precauzioni per ridurre al minimo le vittime civili, nonché del nostro lavoro per fornire assistenza umanitaria". Sempre secondo Miller, in Giordania Blinken "sottolineerà l'importanza di proteggere le vite dei civili e il nostro impegno condiviso per facilitare la fornitura sostenuta di assistenza umanitaria salvavita ai civili a Gaza, la ripresa dei servizi essenziali e garantire che i palestinesi non siano sfollati con la forza al di fuori di Gaza''- Blinken, ha aggiunto ancor Miller, ''riaffermerà inoltre l'impegno degli Stati Uniti a lavorare con i partner per creare le condizioni per una pace duratura e sostenibile in Medio Oriente, inclusa la creazione di uno Stato palestinese che rifletta le aspirazioni del popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania. E, naturalmente, discuterà del lavoro in corso per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi".

Medici Senza Frontiere ha reso noto che un gruppo di suoi operatori (22 in tutto, tutti stranieri) sono entrati in Egitto da Gaza attraverso il valico di Rafah. Un'altra squadra "è pronta ad entrare a Gaza non appena la situazione lo consentirà", ha affermato MsF. ''Nel frattempo, molti dei nostri colleghi palestinesi continuano a lavorare e a fornire cure salvavita negli ospedali e in tutta la Striscia di Gaza, mentre le protezioni più elementari per gli ospedali e il personale medico non sono garantite. Ribadiamo la nostra richiesta per un cessate il fuoco immediato", ha affermato l'organizzazione. Le forniture umanitarie e il personale di fondamentale importanza devono poter entrare a Gaza, dove gli ospedali sono sopraffatti e il sistema sanitario si trova ad affrontare il collasso totale".
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