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Governo: e se Meloni decidesse d'essere la sola a parlare?

- di: Redazione
 
Governo: e se Meloni decidesse d'essere la sola a parlare?
La libertà di esprimersi, di dire il proprio punto di vista e quindi anche di criticare o rivelare cose che per qualcuno devono restare segrete è uno dei cardini della democrazia, quella reale, non quindi quella che si limita a vaghe enunciazioni nella Costituzione. Un principio che altrove viene preso terribilmente sul serio. Come negli Stati Uniti dove c'è stato un presidente - Richard Nixon - che per non avervi creduto fino in fondo ci ha rimesso il posto.
Questo ragionamento potrebbe tornare di attualità anche in Italia dove la possibilità per tutti di esprimersi (nel rispetto dei vincoli della legge) resta sacrosanta, anche se qualche volta tacere sarebbe molto meglio.
Perché, nella delicata fase dei rapporti tra Italia e Francia, molto meglio sarebbe stato per tutti - a cominciare dal nostro Paese - se su questa faccenda la sola voce a farsi sentire fosse quella del primo ministro. Non perché Giorgia Meloni sia l'unica depositaria della Verità e del Verbo, ma perché, nel chiaro quanto maldestro tentativo di acchiappare il consenso di chi vede i migranti come ''brutti, sporchi e cattivi'' (o di chi, nella determinazione del governo a tenere il punto su questa storia, vede solo il bene) quelli che hanno commentato la vicenda da politici di maggioranza sembrano avere fatto più danno che altro.

Governo: e se Meloni decidesse d'essere la sola a parlare?

Gonfiare il petto per fare capire che c'è un nuovo sceriffo sulle banchine, pronto a tirare fuori la pistola (un decreto, un'ordinanza), accompagnando questa postura con frasi al vetriolo, è il modo più eclatante e quindi peggiore per fare deteriorare ulteriormente rapporti che con il primo manifestarsi della svolta decisionista dell'Italia si era manifestato. Ed invece no. A tacere e magari fare parlare solo il primo ministro non ci pensano nemmeno e non è certo un caso se, ad eccezione del sottosegretario Fazzolari - Fratello d'Italia e quindi chiaramente demandato a difendere le azioni dell'esecutivo -, a parlare sono stati esponenti dei partiti alleati, tutti contenti nel dire che abbiamo spezzato le reni alla Francia. Ma dimenticando che la Francia ha un potere contrattuale in Europa ben maggiore del nostro e , quindi , un suo appello (puntualmente arrivato) alla Germania per ostracizzare i piani del nostro governo rischia di essere accolto.

Se quindi dobbiamo proprio brindare alla (apparente) dignità riconquistata, facciamolo in silenzio, nel chiuso delle stanze, e non invece vantandocene dai balconi virtuali della rete e della comunicazione. Perché c'è da stare certi che Parigi tenterà di farcela pagare (ammesso e non concesso che il torto sia interamente nostro e la ragione completamente dalla sua parte) perché, se si tratta di Italia, ha sempre fatto così. Talvolta il silenzio è veramente d'oro. Già, ma non è per tutti così, a cominciare da chi ha venduto l'anima a TikTok.
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