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Meloni incontra Merz: al centro clima, automotive e competitività europea

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Meloni incontra Merz: al centro clima, automotive e competitività europea

A margine del Vertice della Comunità Politica Europea, svoltosi il 2 ottobre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz. Il colloquio, come riferisce Palazzo Chigi, ha offerto l’occasione per un confronto approfondito sui dossier più caldi dell’agenda europea: la competitività industriale dell’Unione, il futuro dell’automotive e la sfida climatica che sarà al centro del Consiglio europeo del 23-24 ottobre.

Meloni incontra Merz: al centro clima, automotive e competitività europea

L’incontro avviene in un contesto geopolitico complesso, segnato dalla guerra in Ucraina e dalle tensioni in Medio Oriente, ma anche dalle pressioni che le politiche green e la concorrenza globale esercitano sulle industrie europee.

Clima e transizione industriale al centro del dibattito
Secondo quanto comunicato da Roma e Berlino, Meloni e Merz hanno discusso della necessità di conciliare l’impegno per la neutralità climatica con la salvaguardia della competitività delle imprese europee, un tema che divide governi e settori industriali.
L’Italia insiste su un percorso di transizione sostenibile ma graduale, che eviti di penalizzare le filiere produttive, mentre la Germania è alle prese con le difficoltà del proprio settore manifatturiero e con le pressioni del suo potente comparto automobilistico.

Il confronto tra i due leader punta a costruire una posizione comune in vista del vertice europeo di fine ottobre, dove si discuterà di target climatici, di normativa sulle emissioni e di eventuali misure di sostegno per la transizione green.

Automotive, un interesse condiviso
Il tema dell’automotive ha occupato una parte centrale dell’incontro. L’industria dell’auto è vitale per entrambe le economie: in Germania è il cuore della manifattura e dell’export, mentre in Italia rappresenta una filiera che coinvolge grandi marchi, fornitori e centinaia di migliaia di lavoratori.
Il passaggio alla mobilità elettrica, accelerato dalle politiche europee e dalla concorrenza cinese, sta mettendo sotto pressione entrambe le filiere.

Meloni e Merz hanno discusso delle strategie per sostenere le imprese nel passaggio verso le tecnologie a basse emissioni, dalla produzione di batterie alle infrastrutture di ricarica, con l’obiettivo di mantenere in Europa un settore industriale competitivo e in grado di innovare.

Competitività europea e rapporto bilaterale
Il colloquio ha toccato anche le politiche di competitività europea in senso più ampio: dalla necessità di alleggerire i vincoli burocratici per le imprese fino al coordinamento su incentivi e fondi per la ricerca.
I due leader hanno convenuto che l’Europa deve affrontare la concorrenza di Stati Uniti e Cina con un approccio più coeso, che combini politiche industriali e investimenti comuni, evitando frammentazioni che indeboliscono il mercato unico.

L’incontro è stato inoltre l’occasione per preparare il vertice bilaterale italo-tedesco del 23 gennaio 2026, in cui Roma e Berlino intendono imprimere “un ulteriore significativo cambio di passo nella collaborazione politica ed economica tra le due nazioni”, come ha sottolineato Palazzo Chigi.

Un asse rafforzato per affrontare le sfide globali
Il dialogo Meloni-Merz si inserisce in un momento di rinnovata attenzione al rapporto tra le due maggiori economie manifatturiere dell’Ue. L’Italia guarda alla Germania come a un partner strategico per sostenere una transizione industriale equilibrata e per rafforzare il peso dell’Europa nelle sfide globali su clima, energia e commercio.
Per Berlino, la collaborazione con Roma è utile a consolidare un fronte comune sui temi industriali e a costruire un consenso più ampio all’interno dell’Ue sulle misure necessarie a mantenere la competitività in un mondo che corre veloce verso la decarbonizzazione.

L’appuntamento di ottobre al Consiglio europeo e il successivo vertice bilaterale di gennaio saranno i banchi di prova per capire se le due capitali sapranno trasformare l’intesa politica in proposte concrete, capaci di rispondere alle attese dell’industria europea e alle sfide ambientali.

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