Mercati asiatici rallentano, petrolio e oro in stallo, e i futures europei indicano prudenza alla partenza.
Andamento delle borse asiatiche (ore 7:10 italiane)
Nikkei 225: −0,72%
S&P/ASX 200: −0,87%
Shanghai Composite: −0,30%
SZSE Component: −0,15%
China A50: −0,27%
DJ Shanghai: −0,31%
Hang Seng: −0,54%
Taiwan Weighted: +1,12%
KOSPI: −3,58%
IDX Composite (Indonesia): +1,17%
Nifty 50 (Mumbai): −0,05%
BSE Sensex (Mumbai): +0,08%
VN 30 (Vietnam): −0,44%
Valute e materie prime
Il dollaro resta su livelli elevati rispetto a euro e yen, sostenuto da una domanda di rifugio in un contesto di crescente instabilità geopolitica e incertezza sui tassi USA.
L’euro rimane stabile attorno a 1,176 USD, mentre lo yen si è rafforzato dopo che la Banca del Giappone ha rivisto al rialzo le prospettive inflazionistiche mantenendo i tassi allo 0,5 %.
Commodities (prezzi aggiornati, primi giorni di agosto)
Brent: circa 71,9 USD/barile (+0,28 %)
WTI: circa 69,44 USD/barile (+0,26 %)
Gas naturale (Henry Hub): circa 3,10 USD/MMBtu (−0,23 %)
Oro (COMEX): 3.287 USD/oz (−0,18 %)
Rame: stabile a ~4,33 USD/lb
Argento: 36,55 USD/oz
Il petrolio ha perso slancio dopo il recente rally legato alle tensioni mediorientali; la cautela degli esportatori OPEC+ e l’aumento dell’offerta hanno mantenuto i prezzi entro la fascia 58‑70 USD.
Futures in vista dell’apertura europea
I futures sugli indici europei segnalano un’apertura moderatamente positiva: quelli su S&P 500 e Nasdaq negli USA salgono di circa 0,3‑0,4% grazie agli utili robusti di Microsoft e Meta. I futures su Nikkei seguono una tregua leggermente rialzista.
In Europa, l’indice TSX canadese lambisce quota +0,3% nei futures, trainato dal grande accordo commerciale USA‑UE con tariffe al 15% sui beni europei importati negli Stati Uniti.
Commenti e sviluppi principali
Tariffe Usa‑UE e Usa‑Asia fanno ombra sui mercati globali
L’introduzione di nuove tariffe statunitensi – tra il 10 % e il 41 % su importazioni da Canada, India, Taiwan – e una minaccia di dazi secondari al 100% sul petrolio russo condizionano i mercati globali. Le tariffe spaventano la domanda e alimentano volatilità sul petrolio, sostenuta anche da timori di interruzioni nelle forniture russe.
Shell e big dell’energia in contrazione trimestrale
Shell ha registrato utili adjusted Q2 in calo del 32 % a circa 4,3 miliardi USD, a causa del crollo dei prezzi del gas e del petrolio in Europa. Tuttavia, ha superato le attese di mercato e annunciato un buy-back da 3,5 miliardi USD anche per il trimestre in corso.
“Puntiamo su un approccio prudente, evitando scommesse speculative guidate da tensioni geopolitiche non fondamentali”, ha dichiarato il CEO Wael Sawan.
Interpretazione e outlook
L’Asia risente dell’allarme dazi e dei dati deboli dalla Cina, con PMI in discesa e segnali di rallentamento. Hong Kong e Tokyo sono particolarmente in calo.
L’oro, tipica copertura nei momenti di stress, ha toccato un picco vicino a 3.315 USD/oz qualche giorno fa, ma ora arretra leggermente sotto i 3.290 USD.
Il petrolio, dopo un rally per le tensioni estese, torna sui livelli 69‑72 USD/barile, sostenuto dalle minacce di restrizioni sulle esportazioni russe.
I futures europei indicano un’apertura cauta ma positiva, in linea con il sentiment americano alimentato dai risultati delle big tech.
Il quadro
In sintesi, l’avvio della giornata europea (e italiana) è atteso sotto il segno della prudenza: i mercati globali reagiscono a tariffe, segnali macro deboli e utili contrastanti, mentre valute e commodity restano sotto pressione. Gli operatori guardano con attenzione all’evoluzione dei dazi USA‑UE e al possibile impatto sull’economia globale.