Piazza Affari sugli scudi (+1,87%), spread in rialzo e Fed nel mirino: il contesto globale che spinge le Borse.
Mercati europei in fermento
Le piazze finanziarie europee hanno archiviato una seduta travolgente: il FTSE MIB +1,87%, Euro Stoxx 50 +1,50%, DAX +1,22%, CAC +1,14%, IBEX 35 +1,69%, mentre SMI -0,11% rimane stabile. Spiccano pure AEX +0,44%, BEL 20 +0,95%, PSI +1,35%, ATX +0,01% e OMXS30 +0,75%. Piazza Affari si distingue con un brillante +1,87%, trainato dal buonumore generale del mercato.
I titoli migliori e peggiori a Milano
- FTSE MIB: in vetta Mediobanca (+3,98%), Banca Popolare di Sondrio (+3,79%), Banca MPS (+3,69%), Unicredit (+3,60%); al fanalino Amplifon (-1,42%), seguita da Campari (-1,38%), Saipem (-1,30%) e DiaSorin (-1,07%).
- Mid Cap: protagoniste Carel Industries (+8,54%), WIIT (+7,31%), NewPrinces (+6,90%), Fincantieri (+4,79%). In coda Banca Ifis (-5,90%), Ferragamo (-1,91%), RCS (-1,55%), MFE B (-1,00%).
Spread e bond italiani
Lo spread ha segnato +106 punti base, con un balzo di +23 punti. Il rendimento del BTP 10 anni è al 3,62%, segno di crescente avversione al rischio sulle obbligazioni italiane.
Andamento delle valute e materie prime
- Euro/dollaro USA sostanzialmente stabile intorno a 1,156–1,158 USD per EUR. Le attese per un rafforzamento dell’euro proseguono per alcuni analisti.
- Oro in lieve discesa: prezzo spot circa 3.356 USD/oz, in calo dello 0,2% rispetto alla seduta precedente.
- Petrolio (WTI e Brent) ha scontato una caduta significativa: attendendo conferme, ma in linea con la debolezza di mercato.
- Gas naturale: prezzo Henry Hub sui 3,07 USD/MMBtu, in contrazione del 4–5% nelle ultime 24 h, sotto pressione da scorte elevate.
Mercato Usa
Alle 17,40 ora italiana il fondo SPY (replica S&P 500) mostra un rialzo dell’1,2% circa, con l’indice S&P 500 che riflette un incremento analogo. Si conferma il recupero dopo i dati sul lavoro USA del venerdì precedente che avevano alimentato le attese di una “stretta monetaria più soft da parte della Fed”.
Onda positiva
I mercati europei cavalcano l’onda positiva in scia alla debolezza dei dati sul lavoro americano del 1 agosto che riducono la probabilità di un rialzo Fed nei prossimi mesi e alimentano il possibile taglio tassi già a settembre. Questo clima ha spinto gli investitori a ribilanciare aggressivamente i portafogli sul comparto azionario.