Moda, anno nero per la pandemia: i ricavi crollano del 32%

 
È un quadro ben oltre il drammatico quello dipinto da Confindustria sul settore della moda nel nostro paese, che in questi primi 8 mesi del 2020 ha subito un contraccolpo spaventoso per via della pandemia da Coronavirus. Con i ricavi che hanno registrato un crollo mai visto prima.

Confindustria Moda ha pubblicato i risultati della seconda Indagine Congiunturale che è stata svolta nel mese di luglio su un campione di 320 imprese per comprendere meglio come lo shock da Covid-19 abbia avuto impatto sulle aziende. E i dati raccolti parlano più di qualsiasi testimonianza diretta.

Quasi l'87% delle imprese che operano nel settore tessile, di moda e accessorio e che sono state messe sotto la lente d'ingrandimento dall'inchiesta hanno registrato un calo nei ricavi superiore al 20% nel secondo trimestre. Mentre tra aprile e giugno quasi la totalità delle imprese (circa il 96%) ha accusato una caduta del fatturato che solamente il 10% è riuscita a mantenere sotto la soglia del 20%. Basandosi sui risultati aziendali pubblicati, il fatturato complessivo del secondo trimestre del 2020 è calcolato in discesa del 39%, con circa 93 aziende su 100 che hanno utilizzato gli ammortizzatori sociali messi a disposizione dal governo.

Tali aiuti sono stati divisi un questo modo: poco più della metà delle volte questo strumento ha interessato più dell'80% dei dipendenti totali dell'impresa mentre solamente nel 6% dei casi gli addetti coinvolti non vanno oltre il quindo del totale. Con più della metà delle aziende che ha anticipato la Cassa integrazione al proprio personale.

"Si tratta di una catastrofe economica senza precedenti" - spiega il presidente di Confindustria Moda, Cirillo Marcolin - "che potrebbe distruggere interi pezzi della nostra filiera che è unica al mondo. Si tratta di una stima preliminare ma gli effetti che la pandemia da Coronavirus sta portando sui bilanci e sull'occupazione del settore saranno devastanti. Rappresentiamo il secondo settore manifatturiero più redditizio del nostro paese e il primo per contributi alla bilancia commerciale. Servirà più unione per ripartire". Uno scenario che si presenta negativo, con la flessione per il 2020 prevista per il 32,5%.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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