In vista trilaterale con Trump: guerra, garanzie e territori al centro di un vertice carico di tensioni e opportunità.
Un’intesa esplosiva al vertice di Washington
Il , alla Casa Bianca si è consumato un vertice cruciale: da un lato, Donald Trump ha preso con decisione l’iniziativa; dall’altro, Vladimir Putin (foto) ha formalmente acconsentito a un incontro diretto con Volodymyr Zelensky — da tenersi entro la fine del mese, ma con data e luogo ancora top secret.
Zelensky ha confermato di essere pronto a questo faccia a faccia storico, che aprirebbe le porte a un successivo summit trilaterale con lo stesso Trump.
Garanzie di sicurezza: promessa o patto?
Al centro dei colloqui alla Casa Bianca, il nodo delle garanzie di sicurezza per Kiev è stato affrontato con determinazione. Trump ha spiegato che i Paesi europei, in coordinamento con gli Stati Uniti, forniranno impegni formali a difesa dell’Ucraina.
Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha evocato un possibile meccanismo sul modello dell’articolo 5, pur escludendo un dislocamento di truppe USA.
Zelensky ha annunciato: “Gli occidentali formalizzeranno le garanzie di sicurezza entro dieci giorni.”
Le reazioni europee: via libera, ma con riserva
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha definito i colloqui alla Casa Bianca “intensi”. Ha accolto favorevolmente le garanzie di sicurezza, ma ha avvertito con forza che a Kiev non si possono imporre concessioni territoriali.
Il presidente francese Emmanuel Macron si è mostrato fiducioso negli sviluppi, ma ha mantenuto un cauto atteggiamento: “Dubito che Putin desideri davvero la pace.”
Alexander Stubb, presidente della Finlandia, ha definito “inattendibile” il leader del Cremlino, ma ha riconosciuto il valore della telefonata che Trump ha fatto a Putin durante il vertice.
Anche altri leader europei — tra cui la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il premier britannico Keir Starmer e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni — hanno preso parte alla riunione d’emergenza, uniti nel chiedere sicurezza e coesione occidentale.
I prossimi passi: un’agenda fitta tra clima di fiducia e ombre
Il bilaterale Putin-Zelensky è programmato entro due settimane (fine agosto), come confermato sia da Trump che da Merz. Successivamente si punta a un trilaterale che includa Trump stesso.
Più di un osservatore nota che, nonostante l’apparente apertura diplomatica, i bombardamenti russi in Ucraina proseguono — con almeno 14 vittime solo nella giornata del vertice, a Kharkiv e Zaporizhzhia — mentre resta irrisolta la questione degli ostaggi e dei minori sottratti.
Un vertice dai segnali forti
Il vertice di Washington del 18 agosto 2025 ha lanciato segnali forti: Putin apre al confronto diretto, l’Occidente corre a offrire garanzie di sicurezza, e Kiev si prepara a negoziare sui territori preservando la propria sovranità. Eppure, ombre e sospetti persistono: sarà un incontro politicamente determinante… o solo l’ennesimo prodromo di un negoziato destinato a rimanere in divenire?