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L’elezione di Trump fa bene a Musk, SpaceX e xAI fanno il pieno di dollari

- di: Redazione
 
L’elezione di Trump fa bene a Musk, SpaceX e xAI  fanno il pieno di dollari

L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Usa fa molto bene ad Elon Musk. Non solo perché il tycoon, all’interno di una serie di nomine che hanno creato qualche sconcerto perfino tra i senatori repubblicani, ha imbarcato Musk – l’uomo più ricco del mondo – nella compagine di governo nominandolo alla guida del Dipartimento per l’Efficienza governativa, ma anche perché SpaceX e xAI di Elon Musk corrono. Le due società si stanno assicurando valutazioni miliardarie nei loro nuovi round di raccolta fondi.

L’elezione di Trump fa bene a Musk, SpaceX e xAI  fanno il pieno di dollari

Secondo quanto riporta il Financial Times, SpaceX si prepara a lanciare una “tender offer” con la quale venderà le sue azioni esistenti a circa 135 dollari l'una, per una valutazione di 250 miliardi di dollari, al di sopra quindi dei 210 miliardi che valeva un anno fa. xAI, invece, ha appena concluso una raccolta fondi da 5 miliardi ew una valutazione di 45 miliardi, il doppio di pochi mesi fa.

Corroborato da tanto successo, e dalla vertigine di essere arrivato nella stanza dei bottoni, benché il conflitto di interesse appaia enorme, Musk cerca anche di rafforzarsi contro OpenAI, verso la quale aveva avviato una causa legale. Il braccio destro di Trump, intensifica lo scontro contro la società a cui fa capo ChatGPT. In nuovi documenti depositati in tribunale, Musk mette in evidenza le sue preoccupazioni antitrust sulla trasformazione di OpenAI da no profit a società a scopo di lucro in seguito agli investimenti miliardari di Microsoft e altri. “Microsoft e OpenAI, apparentemente non soddisfatte del loro monopolio o quasi nell'intelligenza artificiale generativa, stanno ora cercando di eliminare i rivali, quali xAI, costringendo gli investitori a promettere che non li finanzieranno”, affermano i legali di Musk, a cui fa capo xAI.  Musk aveva fatto causa a OpenAI in marzo ma l'aveva poi ritirata. Successivamente in agosto aveva presentato una nuova azione legale, affermando che OpenAI aveva violato le leggi sul racket.

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