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Eurozona, indici PMI: ancora male la manifattura, migliorano i servizi

- di: Teleborsa
 
Continua a soffrire la manifattura in Europa, che conferma una fase di rallentamento, mentre si rafforzano i servizi. È il quadro tratteggiato stamattina dai numeri preliminari di dicembre 2024 degli indici PMI relativi al sentiment dei direttori acquisto delle aziende.
Secondo le stime preliminari di S&P Global, l'indice PMI manifatturiero è rimasto stabile a 45,2 punti, risultando inferiore ai 45,3 punti attesi dagli analisti. Una soglia che resta inferiore anche a quella critica di 50 e che denota ancora una contrazione dell'attività. Aumenta invece il PMI dei servizi, che sale a 51,4 punti rispetto ai 49,5 punti precedenti e si confronta con i 49,5 punti attesi. Di conseguenza, il PMI composito si porta a 49,5 punti dai 48,3 precedenti.
Fra le maggiori economie europee, la Germania mostra un peggioramento del PMI manifatturiero a 42,5 da 43 punti, contro un consensus di 43,1 punti e un miglioramento del PMI sevizi a 51 da 49,3 (sopra il 49,5 atteso). In Francia, il PMI manifatturiero cala a 41,9 da 43,1 (43,2 punti il consensus) e il PMI servizi sale a 48,2 da 46,9 (era atteso 46,9).
"Questa fine d'anno è in qualche modo più conciliante di quanto ci si aspettasse - ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank - L'attività terziaria è tornata a crescere e il settore sta mostrando un notevole, se non esuberante, tasso d'espansione simile a quelli osservati a settembre e ottobre. Mentre il manifatturiero è sprofondato sempre più in recessione, la ripresa dell'attività terziaria è uno sviluppo ben gradito per tutta l'economia".
"La condizione del settore manifatturiero di dicembre è particolarmente critica, con la produzione in discesa a tasso più rapido di
qualsiasi altro mese dell'anno, con un calo riportato anche per i nuovi ordini ricevuti - ha aggiunto - La fase di riduzione delle scorte non sembra neanche dare segni di arresto. Nel frattempo, i dati PMI manifatturieri globali segnalano una stabilizzazione delle condizioni operative a novembre, offrendo un barlume di speranza che questa tendenza in discesa possa non continuare ininterrotto nell'eurozona".

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