Il quadro tracciato dagli indicatori Radiocor sul Pil conferma un’Eurozona che prosegue nel suo percorso di crescita moderata ma costante. Nel terzo trimestre l’area mette a segno un incremento dello 0,30% sul periodo e dell’1,40% su base annua. È un passo contenuto, ma sufficiente a segnalare che l’attività economica continua a espandersi nonostante un contesto globale ancora irregolare.
Pil, l’Europa consolida la crescita: Danimarca in forte accelerazione, Italia stabile, Germania ferma
Tra le principali economie dell’Eurozona, l’Italia registra una variazione pari a zero nel trimestre e un aumento tendenziale dello 0,60%. È una crescita modesta, ma con un segno positivo che conferma una dinamica ancora resiliente.
La Francia, al contrario, mostra una maggiore vivacità: il Pil sale dello 0,50% trimestre su trimestre e dello 0,90% rispetto all’anno precedente.
Rimane invece immobile la Germania, che segna uno 0,00% nel trimestre e uno 0,30% su base annua. Il dato riflette la difficoltà dell’economia tedesca a ritrovare slancio dopo mesi di frenata dell’industria e incertezza nei servizi.
Danimarca caso di forza: +2,30% nel trimestre, +3,90% nell’anno
La crescita più sorprendente all’interno dell’Europa arriva dalla Danimarca, che archivia un terzo trimestre con un robustissimo +2,30% e un ritmo annuo del 3,90%. Si tratta di numeri decisamente superiori alla media continentale, che confermano la vitalità di un sistema economico ampio, diversificato e fortemente integrato con l’innovazione tecnologica.
A registrare performance decisamente solide sono anche il Lussemburgo, che avanza dell’1,10% nel trimestre e del 2,70% annuo, e il Portogallo, in crescita dello 0,80% t/t e del 2,40% su base annua.
La Spagna, con un incremento dello 0,60% trimestrale e del 2,80% annuo, conferma un profilo di espansione superiore alla media europea grazie a domanda interna e servizi turistici ancora dinamici.
Irlanda tra contrazione trimestrale e boom tendenziale
L’Irlanda continua invece a distinguersi per la sua peculiare volatilità: il Pil arretra dello 0,30% sul trimestre, mentre su base annua balza del 9,30%, un valore fuori scala rispetto agli altri Paesi monitorati. La presenza delle multinazionali e le loro operazioni di consolidamento fanno oscillare i conti in modo significativo, generando un quadro che va interpretato con cautela ma che conferma la straordinaria dinamicità del modello economico irlandese.
Nell’Eurozona luci e ombre: Grecia e Belgio solide, Finlandia in area negativa
La Grecia mette a segno un +0,60% nel trimestre e un +2,00% annuo, consolidando un percorso di ripresa ormai stabile. Anche il Belgio cresce dello 0,30% nel trimestre e dell’1,00% su base annua.
Di segno opposto la Finlandia, che scivola a –0,10% trimestre su trimestre e –0,70% rispetto all’anno precedente, confermando un’economia ancora debole dopo mesi di rallentamento industriale.
Fuori dall’Europa, India e Cina restano locomotive; Usa solidi, Giappone in difficoltà
Nel panorama extraeuropeo si distinguono gli Stati Uniti, che nel secondo trimestre riportano un aumento dello 0,95% e un’espansione annua del 2,08%.
Molto robusta la crescita dell’India, in rialzo dell’1,53% nel trimestre e dell’8,36% su base annua, valori che la confermano tra le economie più dinamiche al mondo.
La Cina avanza dell’1,10% nel trimestre e del 5,17% annuo, un passo stabile pur all’interno di un contesto ancora condizionato dalle difficoltà del settore immobiliare.
Più debole il dato del Giappone, che registra una contrazione dello 0,58% nel trimestre pur mantenendo una crescita annua dello 0,66%.
Russia, Corea del Sud, Australia e Brasile in campo positivo
La Russia, con dati relativi al secondo trimestre, cresce dell’1,69% t/t e dello 0,96% a/a, sostenuta da spesa pubblica ed export energetico.
Buone anche le performance della Corea del Sud, che mette a segno un +1,33% nel trimestre e un +1,87% annuo, mentre l’Australia avanza dello 0,39% t/t e del 2,05% a/a.
Il Brasile chiude con un modesto ma positivo +0,11% nel trimestre e +1,82% nell’anno, mantenendosi in linea con il quadro macro del Paese.