• PIRELLI25 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • POSTE25 850 1

G7 al via sotto pressione: Israele, Iran e l’azzardo di Trump

- di: Vittorio Massi
 
G7 al via sotto pressione: Israele, Iran e l’azzardo di Trump

A Kananaskis si consuma il primo test dell’Occidente post-Trump 2.0: guerra, energia e leadership divisa. Vertice o sangue e arena?

(Foto: Mark Carney, primo ministro del Canada che ospita questa edizione del G7).

Nel silenzio rarefatto delle Montagne Rocciose canadesi, tra abeti, cervi e coni di lava, il G7 di Kananaskis si apre in modalità crisi permanente. La guerra esplosa tra Israele e Iran ha fatto irruzione in agenda come un macigno, cancellando ogni ambizione di confronto ordinato e trasformando il summit in una corsa contro il caos.
La scena è dominata da una domanda bruciante: cosa farà Donald Trump? Il suo secondo mandato, iniziato il 20 gennaio 2025, ha già scardinato certezze diplomatiche e commerciali. Ora l’ex tycoon piomba sul vertice da scheggia impazzita, spiazzando alleati, aprendo a Putin come mediatore e lasciando tutti a chiedersi se il G7 sia ancora una famiglia, o solo una stanza affollata da voci divergenti.
________________________________________
L’escalation tra Israele e Iran cambia tutto
Il 13 giugno Israele ha colpito duramente obiettivi strategici in Iran, in quella che il governo Netanyahu ha definito “Operazione Rising Lion”. Secondo fonti iraniane i raid hanno provocato oltre 220 morti e almeno 1.200 feriti, la maggior parte civili. In risposta, Teheran ha lanciato missili su Tel Aviv, Haifa e altre città israeliane, causando 14 vittime (tra cui bambini) e seminando il panico nei rifugi anti aerei.
Il G7 si è così ritrovato non solo a reagire a un nuovo conflitto aperto, ma a gestirne le onde d’urto economiche e politiche: prezzo del petrolio in salita, mercati instabili e una crescente frattura nella percezione della sicurezza globale.
________________________________________
L’appello di Herzog: “Siate con noi o perderete la pace”
In un intervento carico di pathos, il presidente israeliano Isaac Herzog ha chiesto ai leader del G7 di sostenere Israele senza ambiguità. “Se volete eliminare le testate nucleari, lavorate con noi. Fermate l’Iran ora, o sarà troppo tardi”, ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’agenzia Associated Press.
L’appello non è caduto nel vuoto, ma ha generato reazioni contrastanti. Se Friedrich Merz, neocancelliere tedesco, ha ribadito il diritto di Israele a difendersi (“ma nel rispetto del diritto internazionale”), Keir Starmer, primo ministro britannico, ha invocato “una risposta multilaterale, non un’alleanza ideologica”.
________________________________________
Trump: l’alleato imprevedibile
Mentre gli altri leader erano già a Kananaskis, Donald Trump è atterrato per ultimo, in pieno stile teatrale. Pochi minuti dopo il suo arrivo ha dichiarato: “Un accordo tra Israele e Iran è possibile e Putin può fare da mediatore”. Una frase che ha gelato la sala stampa e costretto gli sherpa europei a una riunione notturna per capire se e come contenerlo.
Secondo Politico si sta delineando una situazione senza precedenti: un G6 compatto e un Trump fuori asse, pronto a far saltare ogni documento congiunto. Il vertice del 2025 potrebbe ricalcare quello del 2018, quando Trump rifiutò di firmare il comunicato finale e lasciò il summit con un tweet al veleno.
________________________________________
Il Canada di Carney e l’Europa in trincea
Il padrone di casa è Mark Carney, ex governatore della Bank of England, da marzo 2025 primo ministro del Canada. Economista pragmatico e discreto, si è trovato a gestire un summit bomba. La sua idea? Niente comunicati, solo sintesi “chair’s summary” per ridurre al minimo le lacerazioni visibili.
L’Europa prova a reagire con fermezza. Ursula von der Leyen ha parlato con Trump in una “ottima telefonata”, nella quale ha cercato di rilanciare i negoziati sui dazi Usa UE, ma ha anche chiesto un coordinamento più stretto sulla crisi mediorientale e sull’energia. Macron, invece, è volato in Groenlandia il giorno prima del summit per lanciare un messaggio simbolico: “La sovranità non si compra a colpi di tweet”.
________________________________________
Meloni in equilibrio tra due mondi
In questa danza diplomatica difficile, Giorgia Meloni è forse la figura chiave. Unica leader europea percepita come in sintonia con Trump, è al centro di colloqui riservati per evitare lo strappo definitivo. Secondo fonti, Meloni sta tentando un compromesso sul linguaggio del G7: fermezza verso Teheran, ma apertura a un negoziato multilaterale che non passi da Mosca.
________________________________________
Zelensky cerca uno spiraglio
Intanto, Volodymyr Zelensky è atteso martedì nell’Alberta per un bilaterale a rischio. Il presidente ucraino spera in un incontro diretto con Trump: riuscirci senza incidenti sarebbe già un successo. Secondo fonti diplomatiche europee Kiev teme un progressivo disimpegno americano, mentre i 27 studiano nuovi aiuti congiunti.

Vertice o arena?
Il vertice di Kananaskis non è un tavolo. È un’arena globale, dove si decide se il G7 può ancora essere guida del mondo libero o solo un marchio sbiadito. Con il Medio Oriente che brucia, Putin che incombe e Trump che divide, l’unità è fragile come la pace che tutti dicono di volere, ma pochi sanno come costruire.


Notizie dello stesso argomento
Trovati 12 record
Pagina
1
27/06/2025
Mattarella: “Verità su Ustica, anche i Paesi amici collaborino”
Nel 45esimo anniversario della strage di Ustica, il presidente della Repubblica Mattarella...
27/06/2025
Sanchez rompe gli schemi: da Gaza alla Nato, stop ai ricatti
Il premier spagnolo attacca Netanyahu e sfida la linea Usa: difende la spesa sociale, rila...
26/06/2025
L’intervento/ Meloni-Trump, legami pericolosi
Giorgia scommette tutto su un leader imprevedibile. Ma se cade lui?
26/06/2025
Terzo mandato bocciato, la Lega isolata al Senato
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha respinto l’emendamento per introdurre l...
26/06/2025
Cosa succede ora a Pescara dopo la decisione del Tar di far rivotare in 27 sezioni
Il 25 giugno il Tar dell’Abruzzo ha accolto parzialmente un ricorso presentato contro l’es...
26/06/2025
Meloni al vertice Nato: Il modello è l’Italia, non la Spagna
Al vertice Nato all’Aja, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha respinto i riferime...
Trovati 12 record
Pagina
1
  • PIRELLI25 300
  • POSTE25 720
  • 720 intesa GREEN 25