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Gas Plus - Ricavi del Gruppo in crescita del 5,6% e investimenti in espansione

 
Gas Plus - Ricavi del Gruppo in crescita del 5,6% e investimenti in espansione
Il bilancio 2019 chiude in modo positivo con ricavi in crescita del 5,6%, investimenti in espansione e un indebitamento finanziario, costituito da linee a medio e lungo termine, su livelli contenuti nonostante gli esborsi per l’avvio della fase di sviluppo del progetto ‘Midia’ in Romania e per l’acquisizione degli impianti distribuzione gas nel comune di Fidenza.
Tuttavia viene mancato di poco il ritorno all’utile a causa della controversa maxi maggiorazione dei canoni concessori nell’E&P - Exploration and Production (-0,6 milioni di euro di risultato netto consolidato a fronte di un aumento di 2,8 milioni di canoni concessori), cresciuti di ben 25 volte e su cui è in corso un contenzioso.

“Siamo innanzitutto dispiaciuti nei confronti dei nostri azionisti - afferma l’Amministratore Delegato del Gruppo, Davide Usberti - che solo per un fattore esogeno al nostro controllo, l’aumento esponenziale dei canoni concessori per l’attività E&P in Italia, non sia stato conseguito, sia pure di poco, l’obiettivo di un ritorno all’utile nel decorso esercizio. Nonostante questo - continua l’Ad - credo che stiamo facendo la nostra parte, al momento mantenendo i nostri programmi di investimento e di sviluppo, in particolare nel nostro Paese, senza ricorso ad ammortizzatori sociali o a finanziamenti garantiti dallo Stato. Tenuto anche conto - conclude Usberti - dell’attuale fase di eccezionale flessione dei prezzi energetici rinnoviamo la nostra fiducia nel Governo in ordine ad una tempestiva correzione di precedenti provvedimenti pregiudizievoli per le medie e piccole produzioni nazionali di gas naturale”.

Il Gruppo Gas Plus, quarto produttore italiano di gas naturale dopo Eni, Edison e Shell Italia E&P, attivo nei principali settori della filiera del gas naturale, in particolare nell’esplorazione, produzione, acquisto, distribuzione e vendita al cliente finale. Al 31 dicembre 2019, il Gruppo detiene 45 concessioni di coltivazione distribuite su tutto il territorio italiano, gestisce complessivamente 1.800 chilometri di rete di distribuzione e trasporto regionale localizzati in 40 comuni, serve complessivamente circa 67mila clienti finali ed è dotato un organico di 161 dipendenti.

“In assenza di un simile ed ingiustificato onere aggiuntivo - afferma Gas Plus - in un esercizio caratterizzato dall’aumento della produzione di idrocarburi (circa il 20%), lo stesso avrebbe assunto un valore positivo nonostante gli scenari energetici decisamente sfavorevoli della seconda parte dell’anno. La riduzione dei margini che ne è conseguita non ha consentito quindi di poter far fronte ad uno dei tipici fattori di rischio del settore, assorbendone gli effetti. Ciò nonostante, il Gruppo sta proseguendo con impegno nelle proprie attività e nei propri programmi di sviluppo industriale, pur in presenza di un contesto legislativo ed autorizzativo del nostro Paese sempre più penalizzante nei confronti delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi anche per quanto riguarda il gas metano, che rappresenta inequivocabilmente la fonte energetica prioritaria nell’attuale fase di riduzione dell’uso di combustibili fossili.

I ricavi 2019 si attestano a 93,5 milioni di euro, con un incremento del 5.6% rispetto agli 88,6 milioni del 2018. Comprendono tuttavia componenti positive non ricorrenti relative per 1,1 milioni relativi all’attività caratteristica della Business unit ‘E&P’ e per 1,6 milioni relativi all’area Retail. Una crescita maggiore (8,9%) hanno invece registrato i costi operativi, che sono passati dai 65,9 milioni del 2018 ai 71,8 milioni del 19.La maggior crescita in termini percentuali è determinata essenzialmente, come detto, dalle maggiorazioni introdotte per i canoni di sfruttamento minerario in vigore dal primo giugno del 2019. Ne è conseguita pertanto una riduzione dell’Ebitda, che ha raggiunto i 21,8 milioni rispetto ai 22,7 milioni del 2018.
Il rapporto tra indebitamento finanziario e patrimonio netto si mantiene su livelli estremamente contenuti (0,31), a conferma della forte patrimonializzazione del Gruppo.

Per quanto concerne l’andamento economico delle singole aree di business, la Business unit ‘E&P’ registra una riduzione della marginalità complessiva (Ebitda 10,3 milioni di euro contro i 12,4 del 2018), sempre a causa del maxi aumento degli oneri concessori stabilito dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12. E in tema di corrispettivi allo Stato per l’attività ‘E&P’ è da segnalare che l’esercizio 2020 vedrà da un lato una prima, seppur insufficiente, attenuazione della maggiorazione dei canoni per effetto della riduzione dell’area della più parte delle concessioni, dall’altro una riduzione o eliminazione delle franchigie sulle royalties per effetto della legge di Bilancio 2020.

La Business unit ‘Network and Transportation’ ha sostanzialmente confermato i buoni risultati del 2019, con un Ebitda di 6,9 milioni di euro contro 6,8 milioni del 2018.Nell’anno non è ancora evidente l’effetto dell’aumento del perimetro di attività a seguito dell’acquisto degli impianti di distribuzione del comune di Fidenza in quanto il perfezionamento dell’operazione è avvenuto solo al termine del primo trimestre.
La Business unit ‘Retail’ ha conseguito invece un Ebitda di 6,8 milioni, contro i 5,3 milioni del 2018.

Da evidenziare che nel 2019 le attività ‘E&P’ in Italia sono state caratterizzate da importanti progressi nell’ambito dello sviluppo della sua principale iniziativa industriale (progetto Longanesi). Ottenute le autorizzazioni ministeriali a fine 2018 si sono potute infatti riprendere, dopo il lungo iter autorizzativo, le attività propedeutiche alla messa in produzione del giacimento. Il progetto Longanesi rappresenta oltre il 40% del patrimonio di riserve di idrocarburi della Società titolare e consentirà un forte miglioramento dei risultati economici del Gruppo.
Per gli altri progetti di sviluppo in portafoglio, sta proseguendo la procedura di Via (Valutazione impatto ambientale), attivata nei periodi precedenti e di competenza del ministero dell’Ambiente, per un progetto di sviluppo in Lombardia, e sono proseguiti gli iter autorizzativi per le attività di revamping degli impianti di alcune concessioni ubicate nella pianura padana per la rimessa in produzione dei relativi giacimenti.

Per quanto riguarda invece le attività ‘E&P’ all’estero, è entrato nella fase realizzativa il progetto ‘Midia’ dopo l’approvazione da parte dei partner di joint venture del piano di sviluppo dei due giacimenti di Ana e Doina in Romania.
Nel mese di giugno è stata poi completata la valutazione e certificazione delle relative riserve da parte di un certificatore indipendente, che ha portato a quantificare la quota Gas Plus (10%) in 0,7 miliardi di standard metri cubi. Le riserve complessive di idrocarburi del Gruppo passano pertanto da 4,3 miliardi di standard metri cubi di inizio 2019 a 4,9 miliardi di standard metri cubi di fine anno, al netto della produzione del periodo.

a cura dell’Ufficio Marketing
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