Hera - Nel 2019 utile netto +35,5%, migliorano tutti i principali indicatori economico-finanziari e di sostenibilità

 
Con il bilancio 2019 il Gruppo Hera mette a segno il diciassettesimo anno di crescita ininterrotta. Una delle maggiori multiutility italiane, prima per capitalizzazione, con un giro d’affari che nel 2019 ha superato i 7,4 miliardi di euro e e i 3,3 milioni di clienti energy che occupa posizioni di rilievo nei principali business in Italia.

Approvato dall’Assemblea dei Soci lo scorso 29 aprile insieme alla nomina del nuovo CdA, il bilancio 2019 del Gruppo Hera vede in miglioramento tutti i principali indicatori economico-finanziari e di sostenibilità, con un margine operativo lordo superiore al dato preconsuntivo annunciato nel gennaio 2020. Traguardi significativi, nonostante gli effetti della parziale ulteriore riduzione degli incentivi per i termovalorizzatori e i minori margini dei clienti in salvaguardia. La partnership con Ascopiave, che è stata finalizzata lo scorso dicembre e che ha portato alla creazione del principale operatore energy del Nord Est, sarà invece consolidata nei risultati dell’esercizio 2020.

Il percorso di sviluppo del Gruppo, nei 17 anni dalla nascita, continua a bilanciare attività regolamentate e a libero mercato, crescita interna ed esterna, con il raggiungimento di importanti economie di scala e sempre maggiori sinergie, grazie a una strategia industriale multibusiness, che nel tempo si è confermata vincente per Hera. Il miglioramento dei risultati economico-finanziari va di pari passo con l’attenzione alla sostenibilità e alla crescente creazione di valore condiviso, diventato ormai da tempo il termometro dei progressi dell’azienda nella direzione della sostenibilità.

Guardando nello specifico ai numeri del bilancio 2019: il fatturato è in crescita del 12,3%, il Margine operativo lordo (Mol) + 5,2%, utile netto che balza al +35,5%, utile netto di pertinenza degli azionisti che mette a segno +36,8%.  Da evidenziare, in dettaglio, che il fatturato 2019 del Gruppo Hera sale a 7,4 miliardi di euro, in crescita di 817,2 milioni (+12,3% rispetto ai 6,6 miliardi del 2018), grazie in particolare alle attività di trading e ai maggiori volumi venduti di gas ed energia elettrica, oltre ai maggiori ricavi dell’area ambiente per il trattamento rifiuti.

Il Mol del Gruppo sale a quota 1,085 miliardi di euro (+5,2%), in aumento di 54 milioni rispetto a 1,031 miliardi del 2018. Una crescita a cui hanno contribuito le diverse attività di business, con le aree energy complessivamente in aumento di 20,1 milioni, grazie soprattutto alle buone performance dell’area gas, e positivi contributi anche da parte del ciclo idrico e dell’area ambiente.
La Posizione finanziaria netta (Pfn) adjusted è pari a 2,691 miliardi di euro, con il rapporto Pfn/Mol in miglioramento a 2,48x al netto dell’operazione con Ascopiave. Il dividendo è di 10 centesimi di euro per azione, in linea con il Piano industriale. Va osservato a tale proposito che, complessivamente, gli azionisti hanno beneficiato nel 2019 di un ritorno del 50%, frutto del rendimento annuo del dividendo approvato e dell’aumento del titolo Hera nel corso del 2019, sostenuto dai risultati sopra le attese e dell’ingresso nell’indice Ftse Mib.

Nella stessa giornata dell’Assemblea dei Soci si è tenuta la seduta d’insediamento del nuovo CdA, che ha rinnovato le cariche sociali confermando Tomaso Tommasi di Vignano Presidente Esecutivo e Stefano Venier Amministratore Delegato. Una riconferma che testimonia continuità nella governance, uno dei principali punti di forza dell’azienda.
Come accennato sopra, migliorano ulteriormente anche gli indici di sostenibilità del Gruppo: sale al 39% il Mol a ‘valore condiviso’, ovvero generato da attività di business che rispondono ai driver dell’Agenda Onu 2030. Nel 2019 questo valore si attesta a 422,5 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto all’anno precedente, in linea con i target del piano industriale che traguardano il 42% nel 2023.

In tale contesto i positivi risultati 2019, con un andamento di crescita superiore alle attese del vecchio Piano, rappresentano il trampolino di lancio del nuovo Piano industriale al 2023, che pone la crescita del Mol (Margine operativo lordo) a 1,250 miliardi nel 2023. Il nuovo documento strategico quinquennale riflette l’impegno per un ulteriore sviluppo industriale, sostenuto da investimenti, innovazione e attenzione alla sostenibilità. Un documento in cui Hera conferma il proprio ruolo di ‘multiutility del territorio’, capace di creare valore per le aree in cui opera e per tutti gli stakeholder.

La crescita della multiutility prosegue infatti nel primo trimestre 2020, con risultati in aumento grazie al contributo delle principali aree di business, con particolare riferimento ai settori energy e ambiente e la solida base clienti nei settori energetici in forte aumento a 3,3 milioni di clienti, grazie come detto alla recente partnership con Ascopiave.
In particolare, crescono i ricavi del 5,9% a 2,056 miliardi di euro, il Margine operativo lordo sale del 5,6% a 349,2 milioni, l’utile netto avanza dello 0,5% a 130,3 milioni, la Posizione finanziaria netta a 3,23 miliardi di euro.

Si conferma così la solidità finanziaria che da sempre contraddistingue il Gruppo Hera, ulteriormente migliorata nel trimestre e che ha consentito di mettere in campo proattivamente sin dall’inizio, quando l’emergenza che sta colpendo il Paese non aveva ancora interessato i territori di riferimento, molteplici misure volte a garantire, oltre alla continuità dei principali servizi, sostegno e tutele per tutti i propri stakeholder, a partire dai dipendenti, fornitori e clienti, ad esempio attraverso agevolazioni nel pagamento delle bollette.

a cura dell’Ufficio Marketing
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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